Commissione Ue: la carenza di finanziamenti blocca le industrie creative e culturali
Le industrie creative e culturali dell'Ue incontrano ostacoli nell’accesso ai finanziamenti, che ne limitano le possibilità di investimento. A rivelarlo è uno studio della Commissione europea.
Secondo l’indagine, le industrie creative e culturali costituiscono un elemento importante per la crescita e lo sviluppo dell’Ue. Il settore culturale e creativo, infatti, rappresenta il 4,5% dell’economia europea, impiegando circa 3,2 milioni di persone soprattutto nelle piccole imprese.
Il maggior numero delle industrie creative e culturali si concentra in Italia (146.344), seguita da Francia (108.076) e Germania (87.849).
Nonostante il forte potenziale economico del settore, in Europa queste imprese devono far fronte ad ostacoli significativi nell’accesso ai finanziamenti. Tra le maggiori criticità Bruxelles segnala:
- mancanza di competenze: il 60% degli intervistati ha dichiarato di non avere un business plan;
- scarsa fiducia nella richiesta di finanziamenti esterni: il 26% degli intervistati ha dichiarato di non aver cercato forme di finanziamento esterne negli ultimi tre anni, perché troppo complicato e dispendioso in termini di tempo;
- piccole dimensioni, che renderebbero le banche poco propense a concedere prestiti.
Per ridurre queste barriere il nuovo programma europeo per la cultura e l’audiovisivo Europa Creativa prevede un fondo di garanzia a sostegno delle imprese creative e culturali. Il fondo sarà attivo dal 2016 e, secondo le previsioni della Commissione, garantirà prestiti per 750 milioni di euro.
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Survey on access to finance for cultural and creative sectors