Sisma Emilia: investimenti per pmi e ricerca
Investimenti produttivi per le piccole e medie imprese e risorse per attività di ricerca nelle colpite dal sisma del maggio 2012. Dalla Regione Emilia-Romagna i dati aggiornati sulla ricostruzione.
Grazie a un emendamento approvato nella legge finanziaria del Governo, tramite le risorse destinate al Commissario per la ricostruzione, la Regione garantirà investimenti produttivi per 705 imprese dell’area colpita dal sisma, con 60 milioni di euro. Si tratta della seconda tranche di un bando regionale già chiuso e in fase di finanziamento, che nella prima tornata aveva destinato risorse per circa 23 milioni di euro di cui sono state destinatarie 187 imprese.
Con questa seconda fase di sostegno, che esaurirà le imprese ammesse a finanziamento (in complesso sono 894 che con i complessivi 83 milioni di contributo attiveranno 280 milioni di investimenti), si stima un impatto nell’area colpita dal sisma che produrrà oltre 1.300 posti di lavoro in aggiunta ai circa 300 già scaturiti con la prima fase.
Destinatarie dei contributi le piccole e medie imprese di tutti i settori, e i contributi riguardano investimenti per ampliamenti della capacità produttiva, nuove localizzazioni produttive, riqualificazione degli spazi dedicati alla produzione e commercializzazione, innovazione e ammodernamento tecnologico dei prodotti o processi produttivi, compreso il miglioramento dell’efficienza energetica o ambientale.
Sul fronte della ricerca, sono state assegnate risorse per tre proposte progettuali che riguardano le aree del sisma. La più rilevante riguarda un programma di ricerca per l’avvio del Tecnopolo - laboratorio sui materiali innovativi per il biomedicale - che si insedierà a Mirandola: l’iniziativa, per la cui realizzazione è previsto un contributo di 3 milioni 825mila euro, prevede oltre all’installazione di attrezzature tecnico scientifiche, l’impiego di 20 ricercatori a tempo pieno che opereranno sotto il coordinamento scientifico dell’Università di Modena e Reggio Emilia, in collaborazione con altri laboratori della rete e con due unità ospedaliere (Modena e Sant’Orsola Bologna).
Le altre due proposte ammesse integrano programmi di ricerca della piattaforma edilizia e costruzioni e riguardano attività di ricerca sperimentale relativa alle tecnologie anti-sismiche applicabili nei processi di ricostruzione, sia in ambito industriale che civile e delle infrastrutture. E’ previsto il coinvolgimento di 12 ricercatori e la sperimentazione dei risultati entro giugno 2015. Il contributo previsto per ciascuna delle due iniziative, promosse rispettivamente dal Centro Interdipartimentale dell’Università di Bologna e dal Consorzio Ricos con sede a Bologna, è pari a 405 mila euro a fronte di una spesa prevista pari a 450 mila euro.