Fondi Ue 2014-2020: Bruxelles sollecita Roma su bozza di accordo di partenariato
I commissari Ue alle Politiche regionali, all'Agricoltura e alla Pesca invitano l'Italia a inviare ''al più presto'' la bozza Accordo di partenariato sulla programmazione dei fondi strutturali 2014‐2020.
Il sollecito è arrivato sotto forma di lettera inviata da Bruxelles ai ministri della Coesione territoriale Carlo Trigilia, dell'Agricoltura Nunzia Di Girolamo e del Lavoro Enrico Giovannini. Benché non sia prevista una scadenza precisa per l'invio del documento con cui l'Italia dà conto all'Esecutivo comunitario di come intende impiegare i quasi 30 miliardi di euro che le sono stati assegnati, in modo da produrre risultati a beneficio dei cittadini, come la creazione di lavoro, e per il sostegno e lo stimolo dell'economia.
Il Governo continua a posticipare l'invio dell'accordo di partenariato, che in base all'ultima bozza disponibile dovrebbe prevedere:
- l'assegnazione di 7 miliardi di euro alle Regioni dell'obiettivo Competitività;
- un miliardo di euro per le regioni in transizione, cioè Abruzzo, Molise e Sardegna;
- 20 miliardi per le regioni Convergenza, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia, più la Basilicata.
A queste risorse vanno aggiunti 24 miliardi di euro di cofinanziamento nazionale, stanziati nell'ambito della legge di Stabilità insieme a 55 miliardi di euro per il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (ex Fondo aree sottoutilizzate). In totale, 109 miliardi di euro per le politiche di Coesione del settennato 2014-2020.
Aree di intervento
La prima novità della programmazione consiste nella decisione di dedicare il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione al finanziamento di grandi opere infrastrutturali, con particolare attenzione al settore dei trasporti e all'ambiente.
In questo modo, i progetti di lunga durata non saranno condizionati dalle scadenze dei fondi strutturali, che invece saranno dedicati:
- al sostegno delle imprese e delle persone;
- alle aree territoriali;
- alla realizzazione di piccole opere infrastrutturali.
Nell'ambito delle 11 aree di intervento individuate dalla strategia europea, l'Italia si concentrerà su un numero limitato di obiettivi, in particolare:
- ricerca, sviluppo tecnologico, innovazione e competitività delle PMI, che otterranno il 37% dei fondi, rispetto al 10% della precedente programmazione);
- promozione dell’occupazione, che passa dal 4,1% delle risorse, nel periodo 2007-2013, al 14%.
Le altre priorità riguardano:
- la valorizzazione dei beni ambientali e culturali;
- l'inclusione sociale e il contrasto alla povertà;
- la formazione;
- i programmi urbani, con particolare attenzione ai temi della mobilità sostenibile, dell'efficienza energetica e dell'economia digitale;
- le aree interne.
Misure per il Mezzogiorno
Per favorire la ripresa nel Sud, il Governo supporterà azioni su scala macroregionale, che si concentreranno su temi e filiere produttive comuni, quali manifatturiero, agroalimentare e turismo, e la realizzazione di infrastrutture leggere.
Coordinamento nazionale
La nuova programmazione sarà anche caratterizzata dal protagonismo delle istituzioni centrali:
- da una parte, si rafforza il presidio nazionale dei fondi europei con l'attivazione dell'Agenzia per la Coesione territoriale, incaricata di coordinare e monitorare gli interventi per assicurarne una rapida attuazione;
- dall'altra, saranno attivati alcuni schemi di intervento a carattere nazionale per promuovere l'innovazione, la produttività, l'occupazione dei giovani e il contrasto alla povertà.
I programmi operativi nazionali, sia che si applichino a tutto il territorio italiano o solo al Mezzogiorno, conterranno azioni che richiedono una capacità attuativa uniforme, per garantire parità di trattamento e di costo, ferma restando l'attenzione alla dimensione territoriale.
Infine, il Governo ridurrà il numero dei programmi operativi, che non saranno più documenti di orientamento, ma indicheranno precisamente obiettivi, risultati attesi e tempi di realizzazione.