Decreto Milleproroghe al Senato: salve le Zone Franche Urbane - ZFU
Ultima chiamata per il milleproroghe, il disegno di legge di conversione del decreto legge “pigliatutto” (Dl n. 194 del 30 dicembre 2009), la cui discussione in Commissione Affari Costituzionali del Senato si è appena conclusa. Gli emendamenti approdano nell'aula di Palazzo Madama il prossimo 10 febbraio. Una volta approvato, il testo sarà inviato all’altro ramo del Parlamento per la sua prima lettura. Vediamo ora alcune rilevanti novità previste dagli emendamenti approvati.
Zone franche Urbane
Su questo emendamento, riguardo al quale dapprima si era ipotizzata un’intesa con l’opposizione, il Governo è stato battuto. L'esecutivo - ha spiegato il senatore del Pd, Enzo Bianco - aveva dato parere contrario ad un emendamento soppressivo del comma del decreto riguardante le zone franche urbane con l'obiettivo del ripristino della normativa sulle agevolazioni in quelle aree previste dal Governo Prodi modificata però dal milleproroghe. Bianco spiega che il Governo, con Alberto Giorgetti, si era in un primo momento rimesso all'Aula della Commissione, ma poi ha espresso parere contrario. A favore si è invece pronunciato il relatore del provvedimento, Lucio Malan (Pdl). L'Aula, spiega infine Bianco, si è espressa alla fine quasi all'unanimità, salvo i senatori della Lega che non hanno votato, per la soppressione della norma.
La normativa sulle zone franche urbane resterà così invariata. Questo significa che 23 comuni italiani - tra cui Napoli, Catania, Crotone, Matera, Taranto, Lecce, Campobasso, Cagliari, Iglesias, Quartu Sant'Elena, Massa Carrara, Pescara e Ventimiglia - potranno sperimentare la fiscalità di vantaggio che il Governo Prodi aveva pensato per l'avvio di iniziative imprenditoriali in queste aree.
Tremonti relazionerà al Parlamento sullo scudo fiscale
L'editoria di partito tira un sospiro di sollievo
Sarà rinviata al gennaio 2012 la stretta del Governo sui contributi all'editoria per i giornali di partito, le cooperative e le testate no profit, prevista in Finanziaria. Il governo dovrà presentare entro il 30 giugno del 2012 un ddl che introduca norme di maggior rigore nei criteri di assegnazione dei contributi all'editoria.Tremonti relazionerà al Parlamento sullo scudo fiscale
Entro il 15 giugno del 2010 il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, dovrà fornire al Parlamento una relazione dettagliata sui risultati dello scudo fiscale. "Entro il 15 giugno 2010 - si legge nel testo - il ministro dell'Economia comunica al Parlamento, con apposito documento, il numero delle operazioni di rimpatrio ovvero di regolarizzazione perfezionate alla data del 15 dicembre 2009, del 28 febbraio 2010 e del 30 aprile 2010, suddivise per classi d'importo emersi, il numero dei soggetti coinvolti, con indicazione dei Paesi di provenienza delle richieste di rimpatrio e regolarizzazione, gli intermediari coinvolti e l'ammontare delle operazioni gestite da ciascuno di essi, e l'ammontare complessivo delle attività finanziarie e patrimoniali rimpatriate, distinte per rimpatrio fisico e rimpatrio giuridico, o regolarizzate".
I proventi dello scudo fiscale, inoltre, andranno a beneficio anche di altri destinatari rispetto a quelli stabiliti dalla Finanziaria 2010: la minoranza italiana in Slovenia e in Croazia, Roma Capitale, il Comitato olimpico nazionale italiano e le Olimpiadi per disabili.