La Finanziaria 2010 è legge con l'approvazione del Senato senza il ricorso alla fiducia
Soddisfazione del presidente del Senato, Renato Schifani, per la scelta di non blindare il testo in occasione della terza lettura. Una decisione che, secondo la seconda carica dello Stato, “ha consentito a questo ramo del Parlamento di esprimersi, di dar voce a tutte le proprie idee”, una scelta quindi, “altamente democratica e che fa onore al centralismo del Parlamento”.
Non è della stessa opinione la capogruppo dei senatori del Pd, Anna Finocchiaro: “In genere è la normalità quella di approvare le leggi votando e non con il sistema della fiducia in Parlamento”. In ogni caso, così come il resto dell'opposizione, attacca una manovra che giudica “assolutamente inadeguata a questo momento e alle difficoltà di famiglie, imprese, lavoratori”.
Con l’ultimo passaggio a Montecitorio erano arrivate in Finanziaria alcune novità importanti, dal pacchetto welfare al patto per la salute, dalla Banca del Sud al taglio di assessori e consiglieri comunali. Alcuni nodi, come gli incentivi auto e l’alleggerimento fiscale per famiglie e imprese, sono invece stati rinviati al decreto milleproroghe e al nuovo decreto anti-crisi, atteso per il 2010. Restano fuori dalla Finanziaria anche il taglio dell’Irap e la cedolare secca per gli affitti (avviata, in via sperimentale, solo per i cittadini colpiti dal terremoto in Abruzzo).
Restano confermate le novità approvate dall’Aula di Montecitorio. Per quanto riguarda il sostegno alla ricerca, la dote del credito di imposta cresce di 200 milioni per il 2010 e di altri 200 per il 2001, aggiungendosi alle risorse già precedentemente assegnate.
Nasce poi la banca del Sud, società partecipata dallo Stato in qualità di socio fondatore e da altri soggetti privati che saranno invitati a parteciparvi da un Comitato promotore ad hoc. La banca potrà emettere obbligazioni - assistite anche, per un periodo limitato, dalla garanzia dello Stato - la cui raccolta dovrà essere utilizzata per finanziare le Pmi che investono nel Mezzogiorno, o specifici progetti infrastrutturali nel Sud, nonché acquisire dalle banche aderenti mutui dalle Pmi del Mezzogiorno e offrire alle stesse servizi di consulenza per l'utilizzo di strumenti agevolativi pubblici statali e internazionali.
Per quanto riguarda il sostegno ai precari è previsto, in via sperimentale per il biennio 2010-2011, nei limiti di 200 milioni di euro annui, il riconoscimento di una somma liquidata in un'unica soluzione pari al 30% del reddito percepito l'anno precedente e comunque non superiore a 4mila euro, a condizione che operino in regime di monocommittenza, abbiano conseguito un reddito lordo l'anno precedente non superiore a 20 mila euro e superiore a 5 mila euro, abbiano accreditato nell'anno di riferimento almeno una mensilità nella gestione separata, risultino senza contratto di lavoro da almeno 2 mesi, risultino accreditati nell'anno precedente almeno tre mesi nella gestione separata.
Dopo aver sottolineato l’importanza di avviare prima possibile la riforma del sistema fiscale, il ministro dell’economia Giulio Tremonti nel corso della consueta conferenza stampa di fine anno ha difeso lo scudo fiscale, definendolo “etico”. Il numero uno di via XX Settembre ha dichiarato che finora il rimpatrio delle attività detenute all’estero, prorogato fino a fine aprile 2010, ha totalizzato circa 80 miliardi di euro. “È più etico far scappare i capitali o farli tornare?”, si è chiesto Tremonti, aggiungendo: “perché una dominante etica superiore non ha pensato prima a impedire l'evasione dei capitali?”
Il TESTO della Legge Finanziaria 2010
(Alessandra Flora)