UE: la riforma del settore vitivinicolo aumenterà la competitività dei vini europei
La Commissione europea ha accolto l'accordo concluso oggi dai ministri dell’Agricoltura dell’Unione europea sulla riforma dell’organizzazione comune del mercato vitivinicolo. I cambiamenti introdotti conferiranno equilibrio al mercato, condurranno alla progressiva eliminazione di misure di intervento sul mercato inefficaci e costose e permetteranno di destinare il bilancio a misure più positive e dinamiche che aumenteranno la competitività dei vini europei.
La riforma consente una rapida ristrutturazione del settore, poiché include un regime triennale di estirpazione su base volontaria volto ad eliminare dal mercato le eccedenze e i vini non competitivi. Gli aiuti per la distillazione di crisi e la distillazione di alcool per usi alimentari saranno progressivamente soppressi e gli importi corrispondenti, ripartiti in dotazioni nazionali, potranno essere destinati a misure per la promozione dei vini sui mercati dei paesi terzi, l’innovazione, la ristrutturazione e la modernizzazione dei vigneti e delle cantine.
La riforma garantirà la protezione dell’ambiente nelle regioni vinicole e la salvaguardia di politiche di qualità tradizionali e consolidate e semplificherà le norme di etichettatura nell’interesse di produttori e consumatori. Entrerà in vigore il 1 agosto 2008.
“Sono lieta che si sia potuto raggiungere un compromesso e desidero ringraziare i ministri per la loro disponibilità a risolvere questioni spinose,” ha dichiarato Mariann Fischer Boel, commissaria per l’agricoltura e lo sviluppo rurale. “Anziché destinare buona parte del nostro bilancio all’eliminazione delle eccedenze possiamo ora concentrarci sulla sfida alla concorrenza e sul recupero di quote di mercato. Non abbiamo ottenuto tutto quello che volevamo, ma abbiamo concluso un accordo equilibrato. Mi auguro che gli Stati membri facciano buon uso dei nuovi strumenti disponibili.”
Principali aspetti dell’OCM vitivinicola riformata
Dotazioni finanziarie nazionali: consentiranno agli Stati membri di adattare le misure alla loro situazione particolare. Le misure possibili includono la promozione nei paesi terzi, la ristrutturazione/riconversione dei vigneti, l’ammodernamento della catena di produzione, l’innovazione, il sostegno alla vendemmia verde e nuove misure di gestione delle crisi.
Misure di sviluppo rurale: una parte dei fondi verrà trasferita a misure di sviluppo rurale riservate alle regioni vitivinicole. Tali misure possono includere l’insediamento dei giovani agricoltori, il miglioramento della commercializzazione, la formazione professionale, il sostegno alle organizzazioni di produttori, i finanziamenti destinati a coprire le spese supplementari e le perdite di reddito derivanti dal mantenimento dei paesaggi culturali, nonché il prepensionamento.
Diritti di impianto: è prevista la loro progressiva eliminazione entro il 2015, ma potranno essere mantenuti a livello nazionale fino al 2018.
Eliminazione progressiva dei regimi di distillazione: la distillazione di crisi sarà limitata a quattro anni, a discrezione degli Stati membri, fino al termine della campagna 2011/12, con una spesa massima limitata al 20% della dotazione finanziaria nazionale nel primo anno, al 15% nel secondo, al 10% nel terzo e al 5% nel quarto. La distillazione di alcool per usi alimentari sarà progressivamente eliminata nel corso di un periodo transitorio di quattro anni, durante il quale verrà concesso un aiuto accoppiato che sarà poi sostituito dal pagamento unico disaccoppiato per azienda. Gli Stati membri avranno la possibilità di esigere la distillazione dei sottoprodotti, finanziata a partire dalla dotazione nazionale e ad un livello considerevolmente inferiore a quello attuale, che includa i costi di raccolta e trasformazione dei sottoprodotti.
Introduzione del pagamento unico per azienda: questo pagamento disaccoppiato sarà concesso ai produttori di uve da vino a discrezione degli Stati membri e a tutti i produttori che estirpano i loro vigneti.
Estirpazione: è introdotto un regime di estirpazione volontaria su un periodo di tre anni, per una superficie totale di 175 000 ettari e con premi decrescenti. Uno Stato membro può mettere fine all’estirpazione quando la superficie estirpata rischia di superare l’8% della superficie viticola nazionale o il 10% della superficie totale di una determinata regione. La Commissione può mettere fine all’estirpazione quando la superficie estirpata raggiunge il 15% della superficie viticola totale di uno Stato membro. Gli Stati membri possono inoltre vietare l’estirpazione nelle zone di montagna o a forte pendenza, nonché per motivi ambientali.
Pratiche enologiche: l’incarico di approvare pratiche enologiche nuove o di modificare quelle esistenti verrà trasferito alla Commissione, che valuterà le pratiche ammesse dall’OIV ed aggiungerà alcune di esse all’elenco delle pratiche ammesse dall’UE.
Miglioramento delle norme in materia di etichettatura: i vini con indicazione geografica protetta e quelli con denominazione d’origine protetta costituiranno la base del concetto di vini di qualità dell’Unione europea. Verrà garantita la tutela delle politiche nazionali consolidate in materia di qualità. L’etichettatura verrà semplificata e sarà ad esempio concesso ai vini dell’UE senza indicazione geografica di indicare il vitigno e l’annata. Talune menzioni e forme di bottiglia tradizionali potranno conservare la protezione di cui godono.
Zuccheraggio: questa pratica continuerà a essere autorizzata, ma verrà imposta una riduzione dei livelli massimi di arricchimento con zucchero o mosto. In condizioni climatiche eccezionali, gli Stati membri potranno chiedere alla Commissione un aumento di tali livelli.
Aiuto per l’utilizzazione dei mosti: tale aiuto potrà essere versato nella sua forma attuale per quattro anni. Una volta trascorso tale periodo transitorio, la spesa corrispondente verrà convertita in pagamenti disaccoppiati ai produttori di vino.
(Fonte: Europe Press Releases)