Legge Bilancio – UE, ok agevolazioni per investire in startup
Operative le agevolazioni per gli investimenti in startup previste dalla Legge di Bilancio. Manca ora l'aggiornamento del decreto attuativo. Nel 2018 potrebbero aggiungersene di nuove.
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Annunciato a luglio di quest'anno, arriva il via libera ufficiale della Commissione europea alle misure previste dalla Legge di Bilancio per favorire gli investimenti in startup innovative.
Con l'autorizzazione della Commissione (decisione SA 47184 pubblicata il 18 settembre) diventano pienamente operative le modifiche che hanno rafforzato e reso permanenti gli incentivi fiscali per chi investe in startup. C'è da attendere invece il nullaosta di Bruxelles per gli incentivi a favore di chi investe in PMI innovative.
Dopo il nullaosta della Commissione, si attende l’aggiornamento del decreto attuativo del 25 febbraio 2016, che dovrà essere emanato dal ministro dell’Economia e delle finanze di concerto con il ministro dello Sviluppo economico.
Cosa prevede la Legge di Bilancio
La manovra stabilizza e rafforza, a partire dal 2017, la disciplina fiscale di favore prevista per i soggetti che investono in startup innovative, e integra la normativa per i soggetti che investono in PMI innovative al fine di rendere operativa la misura introdotta con l'Investment Compact.
In particolare, si prevede l'incremento delle agevolazioni per chi investe in startup e PMI innovative e a vocazione sociale.
Cambiano le aliquote, uniformate al 30% tanto per la la detrazione dall’imposta per i soggetti IRPEF (al posto dell’attuale aliquota del 19%) quanto per la deduzione dal reddito per i soggetti IRES (in luogo dell’attuale aliquota del 20%), indipendentemente dalla tipologia di startup innovativa beneficiaria. La nuova aliquota riguarda anche le startup a vocazione sociale e quelle che commercializzano esclusivamente prodotti e servizi innovativi ad alto valore tecnologico in ambito energetico (per le quali la normativa vigente prevede aliquote maggiorate pari al 25% di detrazione e 27% di deduzione dal reddito).
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Sale anche il tetto massimo di investimento detraibile, portato da 500mila a 1 milione di euro per i soli soggetti IRPEF. Nessuna novità da questo punto di vista, invece, per i soggetti passivi IRES: l’ammontare massimo degli investimenti ammissibile in ciascun periodo di imposta resta fissato a 1,8 milioni di euro.
Il via libera UE, per ora solo per chi investe in startup
L'autorizzazione della Commissione rende operative le agevolazioni per i soggetti che investono in startup innovative. Dev'essere ancora autorizzata dalla Commissione l’estensione di questa agevolazione fiscale alle PMI innovative.
In base a quanto riportato nella decisione della Commissione, le autorità italiane hanno chiesto all'UE una proroga del regime a partire dal 1º gennaio 2017 al 31 dicembre 2025.
Ora si attende l’aggiornamento del decreto attuativo del 25 febbraio 2016 da parte di MEF e MISE.
La documentazione necessaria
Per beneficiare delle agevolazioni, gli investitori devono ricevere dalla startup o PMI innovativa e conservare:
- una certificazione nella quale si attesti che la startup o PMI non ha superato il limite massimo di conferimenti agevolabili, che dev'essere rilasciata entro il termine per la presentazione della dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta in cui l’investimento agevolato si intende effettuato;
- una copia del piano di investimento della startup o PMI innovativa, contenente informazioni dettagliate sull’oggetto della prevista attività della società, sui prodotti, nonché sull’andamento, previsto o attuale, delle vendite e dei profitti.
L’investimento agevolato deve essere mantenuto per almeno tre anni, pena la decadenza dall’agevolazione.
Fra le cause di decadenza:
- la cessione, anche parziale, a titolo oneroso, delle partecipazioni o quote ricevute in cambio degli investimenti agevolati, inclusi gli atti a titolo oneroso che importano costituzione o trasferimento di diritti reali di godimento e i conferimenti in società, nonché la cessione di diritti o titoli attraverso cui possono essere acquisite le predette partecipazioni o quote (nel caso di investimenti tramite Organismi di investimento collettivo del risparmio, e società di capitali qualificate, ci si riferisce alle operazioni effettuate sui titoli o azioni dell’Oicr o società qualificata);
- la riduzione di capitale nonché la ripartizione di riserve o altri fondi costituiti con sovrapprezzi di emissione delle azioni o quote delle startup o PMI innovative (nel caso di investimenti tramite Oicr e società di capitali qualificate, ci si riferisce alla ripartizione di fondi effettuata dall’Oicr o società qualificata);
- il recesso o l’esclusione degli investitori;
- la perdita di uno dei requisiti previsti per la startup o PMI innovativa, ad eccezione dei casi in cui tale perdita sia dovuta a:
- scadenza dei cinque anni dalla data di costituzione della startup innovativa (perdita fisiologica),
- superamento delle soglie dimensionali previste per startup innovative (valore della produzione annua di 5 milioni di euro) e PMI innovative (soglie delle PMI come definite dalla Raccomandazione 2003/361),
- quotazione su un sistema multilaterale di negoziazione.
Nuove agevolazioni nella prossima Legge di Bilancio?
Stando a un articolo di Ferruccio De Bortoli pubblicato sul Corriere Economia del 2 ottobre, il Governo starebbe pensando a una misura da inserire nella prossima Legge di Bilancio per spingere gli investitori istituzionali a investire nelle startup innovative attraverso agevolazioni fiscali sul capital gain. Agevolazioni che dovrebbero spingere tali investitori a dirottare parte del portafoglio a sostegno delle startup innovative.
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