Fondo di Garanzia: pronto il decreto attuativo con i nuovi criteri
Il decreto attuativo contenente i nuovi criteri di accesso al Fondo di Garanzia per le Pmi, previsto dal decreto del Fare (decreto-legge n. 69/2013), sarebbe pronto per la pubblicazione in Gazzetta ufficiale.
Il dl n. 69/2013 ha infatti previsto un provvedimento del Ministero dello Sviluppo economico per ampliare l'accesso al credito da parte delle piccole e medie imprese attraverso:
- l'aggiornamento dei criteri di valutazione delle imprese per l'accesso alla garanzia del Fondo,
- l'incremento della misura massima di copertura del Fondo fino all'80% dell'importo dell'operazione finanziaria per le anticipazioni verso imprese che vantano crediti nei confronti di pubbliche amministrazioni e le operazioni finanziarie di durata non inferiore a 36 mesi;
- la semplificazione delle procedure e delle modalità di presentazione delle richieste attraverso il ricorso a modalità telematiche di accesso e di gestione della garanzia;
- misure volte a garantire l'effettivo trasferimento dei vantaggi della garanzia pubblica alle piccole e medie imprese beneficiarie dell'intervento.
Il testo sarebbe ora in dirittura d'arrivo e includerebbe, tra le novità:
- l'accesso al Fondo per le imprese strutturalmente sane, ma in difficoltà a causa della crisi,
- il via libera agli studi professionali, che saranno valutati con la procedura prevista per le imprese sottoposte al regime di contabilità semplificata,
- la modifica di alcuni indicatori utilizzati per la valutazione (tra cui la riduzione del valore per l'indicatore Mol-fatturato, dal 15% all'8%, e la sostituzione dell'indicatore oneri finanziari/fatturato con l'indicatore Mol/oneri finanziari lordi).
Il decreto attuattivo dovrebbe contenere anche nuovi criteri per la procedura semplificata:
- l'importo dell'operazione finanziaria, che al momento non deve superare il 30% del fatturato dell'impresa, salirebbe al 40% del fatturato,
- per le operazioni finanziarie fino a 36 mesi, l'importo dell'operazione finanziaria, che al momento non deve superare il 20% del fatturato dell'impresa, salirebbe al 30%.