Terza rata, revisione del PNRR e REPowerEU: a che punto siamo e le scadenze da rispettare

PNRR, riunione Cabina di Regia Palazzo Chigi - Foto di GovernoChe aprile fosse un mese decisivo per il PNRR lo si sapeva da tempo. Ora che la fine del mese si avvicina le agende si fanno serrate: il ministro responsabile del Piano, Raffaele Fitto, ha previsto un giro di incontri con diversi ministri per chiudere il negoziato sulla terza rata e fare il punto sulle scadenze di giugno. Partite che si incrociano a quelle, non meno importanti, della revisione del PNRR e del capitolo REPowerEU. Dossier, questi ultimi, che potrebbero avere scadenze meno stringenti di quanto indicato finora. 

Cosa prevede il decreto PNRR ter

Sono giornate piene per chi lavora al PNRR, tra progetti da rivedere e integrare, aggiustamenti da fare per ottenere i fondi europei e il lavoro ordinario sulla messa a terra del Piano che non smette di andare avanti. 

Temi che si incrociano tra di loro in una matassa che dovrebbe sbrogliarsi nelle prossime settimane. Andiamo con ordine. 

Giro di boa sulla terza rata e binocolo puntato alle scadenze di giugno

In primo luogo questi sono giorni decisivi per la partita intorno alla terza rata dei fondi PNRR. Rata che vale 19 miliardi e che finora era stata “congelata” in attesa di ulteriori verifiche e confronti tra Roma e Bruxelles su alcuni progetti: concessioni portuali, teleriscaldamento e gli stadi di Firenze e Venezia. 

Da quanto si apprende da fonti di stampa il negoziato sui progetti oggetto del contendere sarebbe ormai alle battute finali

Per velocizzare ulteriormente i tempi e fare un primo check sulle scadenze di fine giugno il ministro per gli Affari Europei, le Politiche di Coesione e il PNRR Raffaele Fitto ha fissato una serie di incontri bilaterali con i ministri Matteo Salvini (Infrastrutture), Giancarlo Giorgetti (Economia), Giuseppe Valditara (Istruzione) e Matteo Piantedosi (Interno). 

Revisione del PNRR entro agosto

Dopo l’ultimo incontro del 20 aprile della cabina di regia con i rappresentanti delle imprese e dei sindacati e dopo il via libera definitivo al decreto PNRR ter che modifica profondamente la governance del Piano, Fitto ha tracciato una sorta di roadmap per la revisione del Piano nazionale di ripresa e resilienza e l’integrazione del capitolo energetico. 

“Stiamo lavorando intensamente per verificare gli interventi e gli eventuali correttivi sia sul capitolo del REPowerEU sia sull’intero Piano”. A quanto si apprende la presentazione dell’aggiornamento del PNRR alla Commissione europea è prevista entro il 31 agosto ed entro quella data si dovrebbe chiarire la strategia dei vasi comunicanti che il Governo vuole mettere in atto, con la migrazione di progetti PNRR non attuabili entro la scadenza del 2026 verso la Politica di Coesione. 

Non è del tutto chiaro se la stessa data (31 agosto) riguarderà anche il capitolo REPowerEU, integrativo al PNRR. Il termine per rivedere il Pnrr è “la fine di agosto, come prevede il regolamento” europeo, ha sottolineato Fitto, ma “lavoriamo per raggiungere questo risultato il prima possibile”, garantendo la massima apertura al confronto, sia sul RepowerEU sia sulla revisione del Piano. 

Nella comunicazione della Commissione europea sugli orientamenti sui Piani per la ripresa e la resilienza nel contesto di REPowerEU, il documento che illustra i contenuti e le modalità del capitolo energetico da integrare ai PNRR la Commissione fissa una precisa tabella di marcia da rispettare. 

Il Recovery Plan modificato con i capitoli REPowerEU dovrebbe essere inviato a Bruxelles entro il 30 aprile 2023. O meglio, i Governi sono incoraggiati a presentare entro il 30 aprile i PNRR con le modifiche e il capitolo integrativo del REPower, anche se la scadenza ufficiale per richiedere la modifica al PNRR con i nuovi prestiti è il 31 agosto.

In base alle anticipazioni disponibili, raccolte in questo articolo, per gli investimenti green da inserire nel capitolo energia REPowerEU l’Esecutivo si starebbe muovendo su due piani: accanto ai grandi progetti infrastrutturali in capo alle società partecipate si ipotizza l’impiego dei fondi del REPower per incentivi alle famiglie per migliorare la classe energetica degli immobili e aiuti alle imprese per ridurre le emissioni e installare tecnologie green.