Cosa prevede il nuovo Meccanismo di protezione civile UE da 3 miliardi di euro?
Gli incendi e le alluvioni che questa estate hanno colpito l'Europa (e l'Italia) confermano l'importanza del nuovo Meccanismo di protezione civile 2021-2027 europeo da 3 miliardi di euro, di cui 1,9 da Next Generation EU.
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Aumento delle risorse, maggiore velocità di intervento e più flessibilità nell’allocazione dei fondi. Sono queste alcune delle caratteristiche salienti del Regolamento del nuovo Meccanismo europeo di protezione civile che, grazie alle lezioni apprese dalla pandemia, d’ora in avanti potrà sostenere maggiormente gli stati membri alle prese con catastrofi ed emergenze di varia natura
Che cosa sono il Meccanismo di protezione civile UE e RescEU
Nato nel 2013 come sistema volontario per aiutare i Paesi UE ad affrontare le catastrofi naturali, negli anni il Meccanismo di protezione civile UE (UCPM) ha rivestito un ruolo sempre più importante visto l’aumento della frequenza delle catastrofi naturali negli stati membri.
Per questo nel 2019 è stato creato RescEU, un nuovo tassello dell’UPCM che ha permesso all'UE di dotarsi di risorse per assistere i paesi colpiti da catastrofi, quando le capacità nazionali sono sovraccariche.
Nonostante gli sforzi messi in piedi negli anni passati, la pandemia ha però messo a dura prova la capacità dell’UE di assistere gli Stati nel momento in cui tutti loro sono stati colpiti simultaneamente da una crisi come quella generata dal Covid. Finora infatti il Meccanismo di protezione civile si è basato praticamente sul contributo volontario degli Stati membri, con la Commissione chiamata a giocare un ruolo da coordinatore e da co-finanziatore.
La lezione appresa dal Covid è che, invece, l’UE deve saper reagire in modo più veloce, flessibile e autonomo davanti a minacce di tale portata. Per questo nel nuovo settennato, il Programma potrà contare su molti più fondi e su regole d’ingaggio più adattate alle emergenze.
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Il programma UCPM 2021-27
Facendo tesoro dell'esperienza maturata sul Covid, infatti, il “nuovo” Meccanismo di protezione civile potrà contare su 3 miliardi di euro (a prezzi 2018), di cui 1,9 miliardi provenienti da Next generation EU e i restanti dal bilancio pluriennale 2021-2027. Trasposti in prezzi correnti, parliamo di 3,319 miliardi, di cui 2,056 dal Recovery e 1,263 miliardi dal nuovo bilancio pluriennale.
Oltre all'aumento dei fondi (quintuplicati rispetto ai sette anni precedenti), Bruxelles ha deciso anche di modificare alcune norme del Meccanismo, in modo da permettere un’allocazione più flessibile delle risorse. Se da un lato, infatti, viene stabilita la percentuale dei fondi da destinare rispettivamente a prevenzione, preparazione e risposta alle catastrofi, dall’altro si prevede un margine di flessibilità che consentirà alla Commissione di riassegnare i fondi in caso di urgenza. Questo approccio permetterà quindi all'UE di reagire meglio alla natura imprevedibile dei disastri e di utilizzare i fondi laddove saranno più necessari.
Le norme proposte (e gli stanziamenti previsti) consentiranno inoltre alla Commissione di colmare le lacune nel settore dei trasporti e della logistica e, in casi urgenti, di acquistare direttamente alcune capacità aggiuntive di RescEU. Tra le altre cose, infatti, la Commissione potrà:
- disporre di un’adeguata capacità logistica in modo da fornire servizi aerei multiuso in caso di emergenza, garantendo un trasporto tempestivo di risorse umane e materiali di assistenza;
- acquistare, affittare, noleggiare e immagazzinare le risorse per il salvataggio;
- finanziare integralmente lo sviluppo e i costi operativi di tutte le capacità di aiuto in qualità di riserva strategica europea, nel caso in cui le capacità nazionali vengano esaurite.
In buona sostanza, quindi, l'obiettivo è di creare riserve di attrezzature strategiche per rispondere a emergenze sanitarie, incendi, incidenti o altre emergenze, in modo da poterne disporre velocemente, soprattutto quando si interrompe il meccanismo di solidarietà e assistenza perchè ogni Stato è colpito dall'emergenza.
In linea con il funzionamento del Recovery Fund, l'UE finanzierà integralmente lo sviluppo e i costi operativi delle capacità di RescEU.
Infine, grazie al regolamento proposto, verranno migliorate la prevenzione e la preparazione ai disastri. La Commissione infatti, in collaborazione con gli Stati, definirà e svilupperà gli obiettivi europei in materia di resilienza alle catastrofi nel settore della protezione civile. Questi obiettivi non vincolanti saranno inclusi nelle raccomandazioni della Commissione e si baseranno su scenari attuali e prospettici, compresi i dati sugli eventi passati e sull'impatto dei cambiamenti climatici.
Photocredit: Henning Westerkamp da Pixabay