Start-up: una preconsultazione della Consob per il crowdfunding
Prendete un gruppo di persone, una folla (in inglese crowd), e un finanziamento (funding). Otterrete un gruppo di persone che mette in comune denaro per sostenere progetti di singoli o associazioni. O, per dirla in inglese, il crowdfunding. È uno degli strumenti su cui punta il decreto crescita e su cui la Consob ha iniziato a lavorare. In attuazione delle indicazioni normative per regolamentare il finanziamento delle start-up, provenienti dal Parlamento, l'authority avvierà entro fine gennaio una preconsultazione di mercato sul regolamento per favorire la nascita di nuove imprese innovative.
Già si conoscono alcune regole. In primo luogo, sulle caratteristiche delle imprese che potranno beneficiare dei finanziamenti: giovani, con un forte contenuto innovativo, un capitale di rischio che potrà essere raccolto attraverso portali web gestiti da intermediari.
Per quanto riguarda i numeri, i capitali da raccogliere non potranno sfondare un tetto di 5 milioni di euro, oltre il quale scattano le norme sulla sollecitazione al risparmio e l'obbligo di redigere un prospetto informativo.
La Consob ha tempo fino al 14 febbraio per fare i compiti assegnati dal Parlamento: stabilire i requisiti professionali e di onorabilità di amministratori e controllanti delle società di gestione dei portali, le regole di condotta e le norme a tutela dei risparmiatori nell'ambito dei "mini collocamenti" azionari. E soprattutto, la ricerca di un equilibrio tra le esigenze di protezione degli investitori e quella di non comprimere eccessivamente la vitalità delle offerte sul web, soprattutto di quelle dal basso.
E proprio per completare al meglio quest'ultimo compito, l'authority ha deciso di anticipare la consultazione formale vera e propria con un presondaggio, che prenderà avvio nelle prossime settimane.
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