Mercati capitali: Ue, riformare cartolarizzazioni e prospetti investimenti

© European Union, 2015L’Unione dei mercati dei capitali, su cui la Commissione europea ha presentato un libro verde mercoledì, parte da alcune priorità già chiare: si tratta di venture capital, fondi comuni, cartolarizzazioni e prospetti degli investimenti.

La consultazione della Commissione europea sull’Unione dei mercati di capitali è stata appena aperta. E, nel corso di un incontro presso la Rappresentanza della Commissione a Roma, sono arrivate le prime indicazioni sulla direzione nella quale potrebbe muoversi il lavoro di Bruxelles nei prossimi anni. Si cercherà di aumentare la dimensione dei soggetti che si occupano di venture capital, di rivedere la vigilanza sui fondi comuni, di riesaminare le regole sui prospetti di investimento e di dare vita a una regolamentazione unica della materia delle cartolarizzazioni. A parlarne è stato il capo unità Servizi finanziari dell’Esecutivo Ue Almoro Rubin De Cervin.

Promuovere il venture capital

Uno dei temi più caldi è quello del venture capital: i soggetti che si occupano di portare capitale di rischio in attività di nuova costituzione sono ancora pochi, soprattutto se confrontati con l’esperienza degli Stati Uniti. “Già oggi il 40% del venture capital - spiega Rubin De Cervin - è finanziato dall’Unione europea”. Il mercato, in sostanza, è ancora molto debole e immaturo. “Si tratta di fondi piccoli, con portata locale e che non hanno a disposizione adeguate strategie di uscita dagli investimenti”. L’azione della Commissione, allora, si concentrerà soprattutto “sulla scala del venture capital, per dargli maggiore forza”.

Semplificare i prospetti

Qualcosa andrà fatto sul tema dei prospetti, i documenti che le imprese usano per attrarre investimenti: spesso sono composti da centinaia di pagine e pongono ostacoli difficili da superare sia all’impresa che all’investitore. La Commissione sta valutando l’ipotesi di avviare una riforma della direttiva in materia, per semplificare la raccolta di capitale per le imprese, soprattutto piccole e medie.

Regole uniche per le cartolarizzazioni

Sempre sul fronte delle questioni più tecniche, si porrà anche il problema delle cartolarizzazioni: è il sistema con il quale viene creato uno strumento finanziario per mettere in comune attivi. In questo modo più investitori possono acquistarne quote e accedere al capitale, migliorando le potenzialità di crescita economica. Un intervento dell’Unione europea dovrebbe aumentare il livello di standardizzazione dei prodotti, per garantire procedure più rigorose e proteggere gli investitori.

Fondi comuni, rivedere la vigilanza

Altro tema riguarderà i fondi di investimento, i soggetti che convogliano denaro di risparmiatori con diverse modalità e, successivamente, lo reimmettono sul mercato. “Interverremo sul punto - dice Rubin De Cervin - e, in questo caso, penso ci si debba interrogare sul ruolo delle attività di supervisione del sistema che abbiamo creato negli anni scorsi”. Andranno corrette.

ll calendario del 2015 al 2019

Tutte queste misure, comunque, non arriveranno nell’immediato. Il lavoro che la Commissione programma sull’unificazione del mercato dei capitali è destinato a durare anni. La consultazione pubblica attivata mercoledì scorso andrà avanti fino al 13 maggio 2015: tutti gli attori interessati avranno circa tre mesi per dare la loro opinione. Successivamente sarà delineato un piano d’azione per costituire l’unione entro il 2019. In questo modo sarà possibile trovare denaro prezioso per le PMI e integrare, dal lato della regolamentazione, quello che il piano Juncker proverà a fare con le garanzie in denaro.

Links
Libro verde sull'Unione dei mercati dei capitali