Fondi SIE 2014-2020 - Bruxelles, cercare sinergie con FEIS
La Commissione Ue sollecita un maggior contributo dei fondi strutturali e di investimento europei al Piano Juncker
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Con un budget complessivo di 454 miliardi di euro per il settennato 2014-2020, i fondi strutturali e di investimento europei (fondi SIE) rappresentano la principale politica di investimento dell'Ue.
Nello specifico, nei SIE rientrano il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), il Fondo sociale europeo (FSE), il Fondo di Coesione (FC), il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP).
L'utilizzo di queste risorse europee da parte degli Stati membri viene definito, in collaborazione con la Commissione, attraverso gli Accordi di partenariato, che riportano anche la misura del cofinanziamento nazionale e l'insieme dei Programmi operativi attivati a livello nazionale e regionale.
Per il periodo 2014-2020, aggiungendo ai 454 miliardi di fondi SIE il cofinanziamento dei 28 Paesi Ue si arriva a un totale di 637 miliardi di euro, per un totale di circa 500 Programmi.
Tra le priorità di investimento previste per i fondi SIE rientrano il sostegno alle imprese, lo sviluppo di infrastrutture in settori strategici, come la banda larga e l'approvvigionamento idrico, la formazione e l'occupazione dei cittadini europei, la lotta all'esclusione sociale e l'integrazione dei migranti.
Sinergie tra i fondi SIE e il Piano Juncker
Nelle intenzioni della Commissione i fondi SIE dovrebbero contribuire anche al Piano europeo per gli investimenti. L'idea è che queste risorse possano intervenire in maniera complementare rispetto allo strumento finanziario dedicato al Piano Juncker, cioè il Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS).
Le possibilità di combinare i fondi SIE e il FEIS sono enormi, ma non tutte le autorità locali e regionali degli Stati membri ne sono al corrente, ha spiegato il vicepresidente per l'Occupazione, la crescita e gli investimenti Jyrki Katainen, che oggi ha presentato, con la commissaria alla Politica regionale Corina Crețu, una comunicazione proprio sul contributo dei fondi strutturali e di investimento europei alla strategia di crescita dell'Ue e alle priorità della Commissione nel corso del decennio.
I fondi SIE possono infatti essere utilizzati per migliorare le condizioni di accesso al credito delle imprese, per l'aggiornamento delle competenze dei lavoratori, per progetti infrastrutturali, e in generale per costruire quella serie di condizioni necessarie a fare del contesto europeo un ambiente favorevole all'innovazione e agli investimenti.
Le sinergie tra i diversi strumenti finanziari rispondono anche alle raccomandazioni per una maggiore concentrazione delle risorse Ue, in modo da accrescere l'efficacia della spesa comunitaria in un momento in cui, ha ricordato la commissaria Crețu, "con la diminuzione degli investimenti nazionali e regionali, i fondi SIE sono sempre più necessari".
La comunicazione pubblicata dall'Esecutivo Ue comprende anche i risultati dei negoziati con gli Stati membri sugli Accordi di partenariato, sui Programmi operativi e sulle principali sfide per paese.
Alla comunicazione, ha anticipato Katainen, faranno seguito degli orientamenti sulla complementarità dei fondi, "affinché gli Stati membri sfruttino appieno queste nuove opportunità", mentre per migliorare la trasparenza nei confronti dei cittadini la Commissione ha inaugurato una nuova piattaforma aperta dei dati relativi ai fondi SIE.
I fondi strutturali e di investimento europei in Italia
Per quanto riguarda l'Italia, i maggiori problemi segnalati dalla Commissione riguardano la debolezza della ripresa economica, la disoccupazione, in particolare giovanile e femminile, e l'accentuarsi del divario tra Nord e Sud.
I fondi SIE a disposizione dell'Italia ammontano a circa 44 miliardi di euro, di cui:
- 20,6 miliardi a valere sul Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR);
- 10,4 miliardi a valere sul Fondo sociale europeo (FSE);
- 10,4 miliardi a valere sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR);
- 537 milioni a valere sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP);
- 1,1 miliardi di euro per la cooperazione;
- 570 milioni di euro dell'Iniziativa per l'occupazione dei giovani;
- 670 milioni di euro del Fondo per gli indigenti.
Relativamente alle priorità di spesa, Bruxelles segnala in particolare che:
- circa 3,8 miliardi di euro fondi SIE verranno utilizzati per attività di ricerca e innovazione, per aiutare l'Italia a centrare il suo target nell'ambito di Europa 2020 (incidenza della spesa per R&I pari all'1,53% del Pil entro il 2020),
- circa 7,8 miliardi di euro saranno destinati alle PMI,
- 2 miliardi di euro serviranno a realizzare ed ammodernare le infrastrutture digitali,
- più di 2,7 miliardi andranno all'adeguamento delle infrastrutture ferroviarie e marittime,
- circa 4 miliardi di euro saranno finalizzati alla transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio,
- oltre 4,7 miliardi di euro serviranno a promuovere l'occupazione,
- 4 miliardi di euro verranno spesi per la lotta alla povertà e all'esclusione sociale,
- altri 4 miliardi di euro saranno destinati alla formazione e alla riduzione dell'abbandono scolastico precoce.
Tra le finalità dei fondi SIE in Italia rientrano anche lo sviluppo della 'blue economy', in particolare nell'ambito della strategia per la Macroregione adriatico-ionica, e l'attuazione della nuova Politica comune della pesca.
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Schede per paese
"Investire nella crescita e nell'occupazione – ottimizzare il contributo dei fondi strutturali e di investimento europei"
PON Imprese e Competitivita' 2014-2020 - intervista all'AdG Giuseppe Bronzino, pronti a sinergie con fondi Horizon 2020
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Author: Stuart Pinfold / photo on flickr