Il Recovery Plan ha ottenuto il via libera ufficiale. Von der Leyen: è un piano ambizioso e lungimirante

PNRR - Foto di: GovernoCon la visita di Ursula von der Leyen a Roma, il PNRR viene formalmente promosso da Bruxelles. Entro luglio l'arrivo dei primi 25 miliardi di euro, anticipo di 191,5 che affluiranno in Italia entro il 2026. "Next Generation - Italia Domani soddisfa i criteri che abbiamo stabilito, è un piano ambizioso e lungimirante", dichiara la presidente della Commissione.

La roadmap europea per l'approvazione dei Recovery Plan

Dopo una visita al Teatro 5 di Cinecittà, storico teatro delle produzioni cinematografiche di Federico Fellini, e un bilaterale tra la presidente della Commissione europea e il premier, è arrivato il via libera formale al Recovery Plan.

“E’ una giornata di orgoglio per il nostro Paese, abbiamo messo insieme un piano di riforme e investimenti ambizioso che punta a rendere il nostro Paese più giusto, competitivo e sostenibile nella sua crescita”, ha dichiarato Draghi in conferenza stampa.

“Il piano italiano, che abbiamo chiamato Italia Domani, dà un impulso decisivo alla transizione digitale ed ecologica dell’Italia, contribuisce a colmare i divari territoriali, scommette in maniera convinta su donne e giovani, da cui dipende il rilancio del Paese”.

La sfida più importante, prosegue il premier, ora è l’attuazione affinché i fondi - a partire dalla prima tranche da quasi 25 miliardi, l'equivalente di una finanziaria - siano spesi tutti e bene.

“Next Generation EU è il pacchetto di ripresa più grande della storia UE e l’Italia riceverà la quota più grande. Si tratta di un’opportunità per rendere l’Italia un motore di crescita per l’Europa. Avete il pieno sostegno dell’UE”, dichiara la presidente della Commissione europea.

“Next Generation - Italia Domani soddisfa i criteri che abbiamo stabilito, è un piano ambizioso e lungimirante”. 

La pagella del PNRR

La valutazione della Commissione europea del Recovery Plan italiano vede tutte A e una B alla voce 'Costi', come per gli altri piani approvati finora. Nella pagella approvata, che la presidente Ursula Von der Leyen ha consegnato al premier Draghi a Roma, si sottolinea che il piano "contribuisce ad affrontare in modo soddisfacente" le raccomandazioni specifiche dell’UE.

In particolare, il PNRR italiano è "ben allineato" sia al Green Deal, con il 37% di misure indirizzate alla transizione climatica, tra cui progetti di efficientamento energetico degli edifici (vale a dire il superbonus 110%), sia al digitale, è dedicato il 25% del piano, con misure per la digitalizzazione delle imprese, incentivi fiscali per la transizione 4.0, la banda larga e il sostegno a ricerca e innovazione. 

Cosa prevede nel dettaglio il Recovery Plan italiano 

Nella sua valutazione del Pnrr italiano, la Commissione dà così il via libera al 13% di pre-finanziamento all'Italia: si tratta di 25 miliardi, per la precisione 24,89 miliardi, l’anticipo dei 191,5 che arriveranno in Italia entro il 2026. Il Piano italiano si piazza infatti nel primo gruppo scrutinato dalla Commissione europea e può quindi ambire, una volta incassato l'ok del Consiglio, a ottenere già a luglio il prefinanziamento (da 25 miliardi nel nostro caso) previsto dal regolamento del Recovery and Resilience Facility.

I soldi del Recovery, sottolinea Draghi, devono essere "spesi tutti, ma soprattutto spesi bene, in maniera efficiente, efficace, ma anche con onestà: nelle ultime settimane abbiamo già fatto importanti passi" sulle prime riforme, come governance e semplificazioni.

“Ministeri, regioni e altre autorità stanno già preparando il terreno per lanciare i bandi di gara”, nota ancora Draghi. Alcune misure, come Transizione 4.0, verranno applicate nell’immediato.

“C’è un sistema dettagliato di milestone, molto più dettagliato di quanto non siano i normali fondi strutturali”, nota la von der Leyen.  

La scelta, non casuale, di Cinecittà per accogliere Ursula von der Leyen

“Tra i cantieri pronti a partire c’è Cinecittà”, sottolinea il premier. La scelta degli studios per accogliere la presidente della Commissione non è casuale: il “Progetto Cinecittà”, infatti, fa parte della della Missione 1 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e può contare su un tesoretto di 300 milioni. Risorse che saranno destinate a potenziare gli studi cinematografici gestiti da Istituto Luce Cinecittà SRL, rilanciare le attività della Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia e rafforzare le capacità e le competenze professionali nel settore audiovisivo.