Fondi UE per progetti clean tech: a novembre la nuova call Innovation Fund. I risultati dei bandi precedenti
A riprova dell’attenzione crescente delle aziende e della comunità della ricerca per gli investimenti nella ripresa verde, i bandi dedicati ai progetti clean tech, lanciati nei mesi scorsi dalla Commissione per accedere ai fondi europei dell'Innovation Fund, ottengono un grande successo. E Bruxelles si prepara a pubblicare un nuovo bando in autunno.
Bandi europei per ricerca e innovazione: aperte le call Horizon Europe per le energie rinnovabili
Innovation Fund è uno dei più grandi programmi di finanziamento al mondo per la dimostrazione di tecnologie innovative a basse emissioni di carbonio. Attraverso una serie di call lanciate a partire dal 2020 Bruxelles ha orientato il tiro del Fondo in questione sostenendo:
- progetti di grande portata sulle tecnologie pulite, per contribuire ad affrontare i rischi legati alla commercializzazione e alla dimostrazione su vasta scala di progetti con focus su tecnologie rivoluzionarie per le energie rinnovabili, le industrie ad alta intensità energetica, lo stoccaggio di energia e la cattura, l'uso e lo stoccaggio del carbonio.;
- progetti su piccola scala, per sostenere con un finanziamento di 100 milioni di euro l'innovazione nelle tecnologie e nei processi a basse emissioni di carbonio, la costruzione e il funzionamento di progetti che mirano alla cattura ecologicamente sicura e allo stoccaggio della CO2 (CCS) e le energie rinnovabili innovative.
Per entrambe le tipologie di call la risposta è andata forse oltre le aspettative iniziali.
I risultati delle call per progetti su larga scala
Per il primo invito dedicato a progetti su larga scala, che si è chiuso a fine ottobre 2020, sono state inviate 311 domande, per una richiesta complessiva di 21,7 miliardi. Delle oltre 300 domande presentate:
- 58 riguardavano le energie rinnovabili,
- 204 erano dedicate alle industrie ad alta intensità energetica, di cui 56 con focus sull'idrogeno,
- 35 vertevano sull'accumulo di energia,
- 14 si riferivano alla cattura, l'uso e lo stoccaggio del carbonio.
Nel marzo 2021, i 70 candidati meglio classificati sono stati invitati a presentare proposte progettuali complete per la seconda fase del bando, che si è concluso il 23 giugno 2021. Delle 66 domande valutate solo 7 sono state finanziate, tra queste anche un progetto italiano:
- Kairos@C: Situato nel porto di Anversa (Belgio), il progetto Kairos@C mira a creare la prima e più grande catena del valore transfrontaliera di cattura e stoccaggio del carbonio;
- BECCS a Stoccolma: questo progetto mira a creare una struttura su vasta scala per la cattura e lo stoccaggio del carbonio bioenergetico (BECCS) presso l'impianto di biomassa termoelettrico esistente a Stoccolma;
- Hybrit Demonstration: Situato a Oxelösund e Gällivare (Svezia), il progetto Hydrogen Breakthrough Ironmaking Technology Demonstration (Hybrit Demonstration) mira a rivoluzionare l'industria siderurgica europea sostituendo le tecnologie basate sui fossili con alternative neutre dal punto di vista climatico come la produzione e l'utilizzo di idrogeno verde;
- Ecoplanta: a El Morell (Spagna) è situato il progetto che fornirà un impianto commerciale unico nel suo genere per il mercato europeo, utilizzando rifiuti che altrimenti finirebbero nelle discariche. L'impianto produrrà 237 kt/anno di metanolo, recuperando così il 70% del carbonio presente nei materiali non riciclabili;
- K6 Program: a Lumbres (Francia) il programma K6 produrrà il primo cemento a emissioni zero in Europa, diventando un esempio per l'industria del cemento in tutto il mondo e supportando la transizione verso l'energia pulita di un settore industriale hard-to-abate;
- TANGO: il progetto italiano che accede ai fondi europei dell'Innovation Fund si trova a Catania. Il progetto TANGO svilupperà una linea pilota su scala industriale per la produzione di moduli fotovoltaici (FV) innovativi e ad alte prestazioni;
- SHARC: nella raffineria di Porvoo (Finlandia), il progetto Sustainable Hydrogen and Recovery of Carbon (SHARC) ridurrà le emissioni di gas serra allontanandosi dalla produzione di idrogeno da combustibili fossili verso la produzione di idrogeno rinnovabile (attraverso l'introduzione dell'elettrolisi) e la produzione di idrogeno applicando la tecnologia di cattura del carbonio.
Inoltre, alle proposte progettuali non finanziate ma che soddisfano comunque alcuni requisiti minimi e hanno il potenziale più forte per migliorare la propria maturità è stata offerta la cosiddetta "PDA", project development assistance, vale a dire l'assistenza allo sviluppo del progetto (PDA) fornita dalla Banca europea per gli investimenti.
Il budget a disposizione per il secondo bando per grandi progetti clean tech era invece di 1,5 miliardi di euro, un aumento importante rispetto a miliardo di euro del bando precedente.
Il termine per presentare le proposte progettuali domanda era il 3 marzo 2022 e la Commissione ha ricevuto 139 domande in tutte le categorie ammissibili, di cui 17 finanziate. Anche in questo caso, alle proposte promettenti ma che non rispettavano completamente i requisiti di accesso ai finanziamenti europei è stata offerta l'assistenza BEI allo sviluppo del progetto.
I risultati delle call per progetti su piccola scala
Risale all'estate del 2020 il lancio del primo bando per grandi progetti su piccola scala, che ha visto arrivare 232 domande, di cui:
- circa 125 per le industrie ad alta intensità energetica, tra cui CCUS, di cui circa un terzo nell'idrogeno e circa un sesto nelle bioraffinerie;
- circa 60 per elettricità e calore da fonti rinnovabili, di cui quasi la metà per energia solare;
- circa 50 per l'accumulo di energia.
I progetti proposti hanno richiesto un totale di oltre 1 miliardo di euro, 10 volte di più del bilancio disponibile. Rispetto alla prima call per i progetti di grande portata, quella dedicata ai progetti di taglia più piccola ha visto una maggiore partecipazione italiana, con circa 50 domande presentate.
Sono in tutto 47 i progetti che accedono ai fondi europei messi a disposizione dal Fondo per l'innovazione. Di questi, 30 sono i progetti su piccola scala selezionati per il finanziamento, mentre l'assistenza allo sviluppo del progetto è stata offerta a 10 proposte progettuali.
I progetti selezionati, che in tutto valgono 118 milioni di euro, interessano un'ampia gamma di settori importanti per decarbonizzare diversi segmenti dei comparti dell'industria e dell'energia in Europa. Nell'ambito dell'invito, il tasso di successo delle proposte ammissibili è del 18%.
La seconda call per small-scale projects si è chiusa il 31 agosto e ha visto arrivare a Bruxelles 66 proposte progettuali per un totale di 100 milioni di finanziamenti richiesti.
Delle 66 proposte:
- 25 riguardano progetti per le energie rinnovabili;
- 8 l'accumulo di energia
- 33 progetti si focalizzano sulle industrie ad alta intensità energetica.
I risultati della valutazione delle proposte saranno presentati alla fine del 2022, mentre le sovvenzioni saranno assegnate nel secondo trimestre del 2023.
Anticipazioni sulle nuove call
Come avevamo anticipato, per le prossime call per progetti su larga scala la Commissione raddoppierà i fondi a disposizione portandoli a circa 3 miliardi di euro. Ma non è l'unica novità di rilievo.
Come indicato in REPowerEU, il piano UE per rendersi indipendente dal gas russo, la nuova call sarà aperta non solo all'idrogeno rinnovabile, ma includerà anche progetti per:
- applicazioni innovative di elettrificazione e idrogeno nell'industria;
- produzione innovativa di tecnologie pulite;
- progetti pilota di medie dimensioni per la convalida, il test e l'ottimizzazione di soluzioni altamente innovative.
La terza call per large-scale projects sarà pubblicata in autunno, nel corso del mese di novembre per la precisione.