Manovra 2023: le misure per Comuni e altri Enti territoriali
Anche quest'anno la manovra prevede una serie di contributi e fondi a favore dei Comuni e di altri enti territoriali. Ecco una guida alle principali misure previste dalla legge di Bilancio 2023.
Dalle periferie alla progettazione, passando per la sicurezza urbana, la legalità e le ciclovie. Sono queste alcune delle principali misure per i Comuni contenute nella Legge di bilancio 2023 (L. 197-2022) pubblicata sulla Gazzetta ufficiale del 29 dicembre.
Risorse per progettazione e assistenza tecnica specialistica in favore dei Comuni
Tra le varie misure per i Comuni previste dalla Manovra 2023 figurano anzitutto quelle volte a rafforzare le capacità di progettazione degli enti locali.
In tale contesto, quindi, la Finanziaria 2023 ha aumentato i contributi a favore degli enti locali (già previsti dall’articolo 1, commi da 51 a 58, della Legge 160-2019) per le spese di progettazione definitiva ed esecutiva, relativa ad interventi di messa in sicurezza del territorio a rischio idrogeologico, di messa in sicurezza ed efficientamento energetico delle scuole, degli edifici pubblici e del patrimonio comunale, nonché per investimenti di messa in sicurezza delle strade. La nuova manovra, infatti, ha incrementato tali contributi per gli anni 2023, 2024 e 2025, prevedendo 50 milioni per il 2023 e 100 milioni per ciascuno degli anni 2024 e 2025.
Per quanto concerne, poi, i piccoli Comuni con popolazione inferiore ai 10.000 abitanti, la legge di bilancio 2023 ha istituito anche un Fondo ad hoc per il finanziamento di iniziative di assistenza tecnica, al fine di superare le attuali criticità nell’espletamento degli adempimenti necessari per garantire una efficace e tempestiva attuazione degli interventi previsti dal PNRR.
Fondo per le periferie inclusive
Tra le misure pensate per le periferie figura il “Fondo per le periferie inclusive” che, con una dotazione di 10 milioni per il 2023, finanzia progetti volti a favorire l’inclusione sociale delle persone con disabilità e il miglioramento del loro livello di autonomia.
Al Fondo potranno accedere solo i Comuni con popolazione superiore a 300.000 abitanti, seguendo le disposizioni che saranno contenute in un successivo decreto del Presidente del Consiglio a cui spetta il compito di regolamentare lo strumento (requisiti di ammissibilità dei progetti, modalità di erogazione del finanziamento e eventuali forme di co-finanziamento), e di istituire un comitato di valutazione che definisca i criteri per la valutazione dei progetti favorendo l'attivazione di finanziamenti pubblici e privati, il coinvolgimento di enti privati, anche del Terzo settore, e le forme di co-programmazione e co-progettazione.
I Fondi per la sicurezza urbana e la legalità
Alcuni Fondi della Legge di bilancio 2023 guardano invece al tema della sicurezza nelle città italiane e alla legalità delle amministrazioni comunali.
Nel primo caso la Manovra 2023 rifinanzia con 15 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023, 2024 e 2025 l’autorizzazione di spesa finalizzata a potenziare ulteriormente gli interventi in materia di sicurezza urbana attraverso servizi e interventi di prossimità delle forze armate e tramite l'installazione di sistemi di videosorveglianza. La norma però rinvia a un decreto del Ministro dell’Interno (da adottarsi entro il 31 marzo di ciascun anno di riferimento) la definizione delle modalità di presentazione delle richieste da parte dei Comuni interessati.
Sempre in materia di sicurezza urbana opera anche il Fondo di nuova istituzione presso il Ministero dell’Interno che erogherà contributi ai Comuni per il potenziamento delle iniziative in materia di sicurezza tramite l’installazione di sistemi di sorveglianza. Con una dotazione di 4 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023, 2024 e 2025, infatti, il Fondo sosterrà l’installazione e la manutenzione di sistemi di sorveglianza tecnologicamente avanzati, dotati di software di analisi video per il monitoraggio attivo con invio di allarmi automatici a centrali delle forze di polizia. I criteri per il riparto delle risorse e le modalità di presentazione delle richieste saranno disciplinate da un successivo decreto del Viminale.
Infine la Manovra 2023 incrementa il Fondo per la legalità e per la tutela degli amministratori locali vittime di atti intimidatori di 1 milione di euro a decorrere dal 2023. Il Fondo in questione - lo ricordiamo - è quello previsto dalla Legge di bilancio 2022 che sostiene l’adozione di iniziative degli enti locali per la promozione della legalità, nonché di misure di ristoro del patrimonio dell’ente o in favore degli amministratori locali vittime di atti intimidatori connessi all’esercizio delle funzioni istituzionali. Le risorse così stanziate sono destinate a consentire agli enti locali l’adozione di: iniziative per la promozione della legalità; misure di ristoro del patrimonio dell’ente o in favore degli amministratori locali che hanno subito episodi di intimidazione connessi all’esercizio delle funzioni istituzionali esercitate.
Il Fondo contro il consumo di suolo
Sul fronte ambientale si segnala l'istituzione presso il Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica (MASE) del “Fondo per il contrasto al consumo di suolo” con l’assegnazione di uno stanziamento complessivo di 160 milioni di euro per gli anni 2023-2027, al fine di consentire la programmazione ed il finanziamento di interventi per la rinaturalizzazione di suoli degradati o in via di degrado in ambito urbano e periurbano.
La definizione dei criteri per il riparto del Fondo a favore delle Regioni e delle Province autonome, nonchè delle modalità di monitoraggio e di revoca delle risorse, saranno stabilite con un decreto del MASE.
Il Fondo ciclovie urbane intermodali
Presso il Ministero dei trasporti (MIT), invece, la Manovra 2023 istituisce il Fondo ciclovie urbane intermodali al fine di promuovere l’uso dei servizi di trasporto pubblico locale e ferroviario, in attuazione del Piano generale della mobilità ciclistica.
Con una dotazione di 2 milioni di euro per il 2023 e 4 milioni di euro per ciascuno degli anni 2024 e 2025, infatti, il Fondo finanzierà interventi di Comuni e Città Metropolitane per la realizzazione nel territorio urbano di nuove ciclovie, nonché di infrastrutture di supporto in connessione a reti di trasporto pubblico locale e ferroviario.
Le modalità di erogazione del Fondo saranno stabilite con decreto del MIT, da emanare entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di bilancio.
I Fondi per il sociale e la tenuta dei Comuni
Infine presenti tutta una serie di altre misure, tra cui l’incremento di 50 milioni di euro per il 2023 del Fondo di solidarietà comunale – anche con finalità di perequazione - destinato ad aumentare la quota parte delle risorse del Fondo destinate a specifiche esigenze di correzione nel riparto del Fondo stesso tra i Comuni. Si tratta, in particolare, della quota del Fondo costituita dalla legge di bilancio per il 2020 con le risorse destinate dallo Stato al progressivo reintegro del taglio di 560 milioni di euro annui a suo tempo operato sul Fondo di solidarietà comunale a titolo di concorso alla finanza pubblica, ai sensi del D.L. n. 66/2014, concorso venuto meno dal 2019. Con l’incremento di risorse disposto dalla manovra 2023 aumenta, dunque, l’entità del ristoro ai comuni per l’anno in corso.
Rifinanziato con 2 milioni di euro per l’anno 2023 anche il Fondo per il sostegno ai Comuni in deficit strutturale. Tali risorse sono destinate in particolare a favore dei Comuni fino a 35 mila abitanti che hanno il piano di riequilibrio finanziario approvato dalla Corte dei conti nell’anno 2014 e durata fino all’anno 2023.
Infine, tra le altre norme a vantaggio degli Enti locali si segnala l'istituzione del Fondo nazionale per il contrasto agli svantaggi derivanti dall’insularità. Grazie ad una dotazione di 2 milioni per ciascuno degli anni 2023, 2024 e 2025, il Fondo sarà suddiviso in due sezioni: il Fondo per gli investimenti strategici e il Fondo per la compensazione degli svantaggi. Al di là di tale distinzione, comunque, le risorse del Fondo saranno complessivamente utilizzate per: compensare i maggiori costi derivanti dall’insularità; garantire ai cittadini e alle imprese che vivono la realtà dell’insularità pari condizioni di accesso ai territori; promuovere lo sviluppo e l’internazionalizzazione dell’economia del Mezzogiorno, anche valorizzando la sua vocazione portuale e sostenere le transizioni ecologica e digitale.
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