Le nuove opportunità dei Fondi Strutturali 2021-2027 per il Lazio
Transizione verde, digitalizzazione, ma anche internazionalizzazione, mobilità e inclusione sociale. Sono questi alcuni dei temi cardine dei bandi previsti dai Programmi operativi del Fondo europeo per lo sviluppo regionale (FESR) e del Fondo sociale europeo Plus (FSE+) della Regione Lazio, rivolti a imprese, enti di formazione, soggetti pubblici e professionisti.
Le priorità della nuova programmazione europea 2021-2027 del Lazio
I programmi della Regione Lazio a valere sulle risorse europee del Fondo europeo per lo sviluppo regionale (FESR) e del Fondo sociale europeo Plus (FSE+) per il settennato 2021-2027 hanno una dotazione finanziaria complessiva di 3,4 miliardi di euro. Questo budget, sommato alle risorse del PNRR e del Fondo di Sviluppo e Coesione, mette a disposizione di enti e imprese nei prossimi anni circa 16 miliardi di euro a sostegno della loro crescita economica.
Sono questi i dati sintetizzati in apertura dell’evento "Le nuove opportunità dei Fondi Strutturali 2021-2027 per il Lazio" organizzato da Confcommercio Roma e Federservizi con FASI.eu, nel quale sono state analizzate a fondo le sinergie e la complementarietà tra i fondi e le best practices per impostare una corretta strategia di accesso ai finanziamenti.
Durante il webinar, Paolo Giuntarelli per il PR FSE+ 2021-2027 e Massimiliano Pacifico per il PR FESR 2021-2027, intervenendo per conto delle Autorità di Gestione dei due programmi operativi, hanno fornito informazioni aggiornate in merito ai bandi regionali. Vediamo nel dettaglio le opportunità in arrivo per le aziende laziali.
I bandi FSE+ e FESR Lazio
I bandi FSE
"Il Fondo Sociale Europeo si occupa di ricostruire le condizioni di equilibrio e di equità all'interno di una comunità, cerca di andare in contro alle esigenze di carattere sociale, fomativo, di istruzione, di inclusione sociale, di parità di genere che devono consentire di gareggiare tra pari", ha affermato Giuntarelli. All'indomani dell'emergenza Covid-19 e degli effetti che la pandemia ha avuto su più fronti, adesso la Regione Lazio può focalizzare i propri sforzi per dare "nuove energie ad un'economia e una società, che stanno uscendo dal letargo" e "riorganizzare le forze che in questa fase escono fuori con nuova energia".
In questa fase, la Regione Lazio si è impegnata in diversi campi, tra cui l'alta formazione. Tra le attività messe a terra ci sono gli oltre 100 dottorati industriali finanziati fino ad ora a livello regionale, un'iniziativa che dà "nuove possibilità formative e occupazionali ai ragazzi", ma fornisce "anche alle imprese la possibilità di avere alte professionalità che si formano al loro interno".
Un altro esempio è il Nuovo Fondo Futuro, una misura che consente di dare sostegno fino a 25mila euro a tassi agevolati alle startup innovative o alle imprese che hanno difficoltà di accesso al credito, con rimobrsi fino a 72 mesi.
Si sta svolgendo in questi mesi anche Impresa formativa, un intervento che consente agli studenti di università e degli IEFP di attiviare una propria impresa. Vengono finanziate dalla misura startup e imprese fino a 80mila euro a fondo perduto. In questa fase, ha evidenziato Giuntarelli "abbiamo avuto più di 700 richieste di nuove imprese e, con la dotazione di 10 milioni di euro a nostra disposizione, ne finanziaeremo circa 200". Quella in atto è la seconda annualità dell’intervento, che nella prima fase era riservato ai ragazzi che rientravano da Torno Subito, una misura che consente ai giovani di andare all'estero per formarsi e ritornare nella Regione con nuove competenze acquisite.
"Abbiamo lavorato molto insieme alle scuole e al mondo della formazione, per rilanciare i giovani dal punto di vista della socializzazione", ha detto Giuntarelli, introducendo come esempio l'iniziativa Soggiorni Formativi, per portare i giovani da 2 e 6 giorni in tutta Italia per unire la formazione all'inclusione e alla socializzazione.
A questi interventi si aggiungono anche le attività sportive e culturali. A tal proposito ricordiamo un primo bando esplorativo da 400mila euro che ha avuto richieste per 4 milioni. Ora è stato lanciato un bando da 3 milioni per fare attività sportive e culturali grazie al Fondo Sociale Europeo.
C’è poi il tema dell'orientamento, quale "elemento fondamentale nel nostro processo formativo", ha spiegato Giuntarelli. "Noi non possiamo pensare di formare se prima non orientiamo i ragazzi verso il loro destino". Su questi presupposti è nato il progetto Orientare, che mira a fornire attività capillari di orientamento con attività non solo a livelo scolastico ma anche in fasi successive alla scuola dell’obbligo.
Non mancano anche gli interventi anche nel campo delle imprese. Lazio Academy, attualmente operativa, è una misura che coglie la necessità che le imprese hanno di formare i loro dipendenti e coloro che vanno ad assumere. Questa attività sperimentale, insieme agli enti formazione, consente infatti di formare - sulle tre filiere di turismo, edilizia e ICT -nuovi addetti con l'obbligo di assumene il 50% o di formare il personale già in essere. La formazione va fatta dall’ente e non dall’impresa stessa.
Nel quadro delle iniziative finanziate dal PNRR e attualmente attive c'è GOL, l'intervento che cuba cira 90 milioni di euro e prevede il coinvolgimento degli enti di formazione impegnati nella formazione dei disoccupati profilati dai centri per l'impiego verso determinati settori. "Abbiamo concluso la prima fase che ne ha profilati 15mila, adesso partirà la seconda fase".
A proposito di anticipazioni, sta per uscire il bando Mestieri, rivolto principalmente agli enti di formazione che devono trovare sostegno nel mondo delle imprese. Obiettivo: rilanciare la formazione professionale classica.
Ancora a valere sul PNRR, verrà pubblicato a breve un bando relativo alla formazione dei giardinieri d’arte, con un budget di circa un milione di euro.
In arrivo, infine, un nuovo avviso relativo alle Botteghe Storiche per valorizzare la formazione specialistica e di nicchia, valorizzando gli artigiani e le professionalità che sono parte fondamentale del tessuto italiano.
I bandi FESR
Il Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale è il primo che contiente "una opzione di costi semplificati relativo alla rendicontazione dei costi di produzione cinematrgrafica, questo perché quando l'onere amministrativo consuma giornate uomo di consulenti e funzionari, si rischia di perdere il risultato che si voleva ottenere".
Da qui nasce la necessità di applicare misure di semplificazione amministrativa, di rafforzamento delle strutture regionali e delle società in-house, di ridurre gli oneri amministrativi a carico delle imprese e soprattutto di ridurre i tassi di errore.
Oltre alla misura già adottata nel settore Cinema, sono queste le opzioni di costo semplificato:
- digitalizzazione, "abbiamo già inviato in Commissione europea una metodologia per semplificare gli investimenti in questi ambiti, ma abbiamo anche fatto ricognizione e messa a sistema di quelli che sono i principali ambiti di digitalizzazione" come digital work place, cybersecurity, cloud. Se Bruxelles approverà la metodologia, "l'impresa potrà partecipare al bando, dichiarare a quali ambiti vuole aderire e in funzione della dimensione dell'impresa e dell'ambito riceverà un rimborso forfettario che verrà controllato in maniera diversa: cioè con meccanismi tecnici si punterà a verificare se è stato realizzato l'output";
- internazionalizzazione, "l’idea è che una volta aperto un bando e dichiarato a quele fiera si intende partecipare - a fronte di apposito catalogo - l’impresa riceva un rimborso per aver partecipato alla fiera, senza dover accollarsi centinaia di giustificativi dove si può incorrere in errore e imprecisioni";
- diagnosi energetica, "abbiamo cercato di classificare le principali tipoligie di diagnosi che si possono avere e poi di individuare un valore di rimborsi in base ai metri quadri dell'edificio che è oggetto di intervento".
Un'altra azione è quella di redigere un piano di rigenerazione amministrativa che veda coinvolti la società in-house Lazio Innova, le diregioni regionali e le cinque amministrazioni locali. "Gestire i fondi strutturali non si può fare con personale inorganico", quindi "cerchiamo di finanziare delle attività di capacità amministrativa per far assumere a tempo indeterminato dei funzionari presso le amministrazioni, collegando la loro attività a dei risultati concreti", come l'avanzamento delle operazioni o la fissazione di un target di giorni entro il quale gli avvisi devono avere una graduatoria.
Ad oggi ci sono 3 avvisi aperti, ossia:
- Nuovo Fondo Piccolo Credito - Sezione Ordinaria, per le esigenze finanziarie di minore importo (fino a 50mila euro);
- Nuovo Fondo Piccolo Credito - Sezione Energia, che sostiene investimenti finalizzati al risparmio e al miglioramento dell'efficienza energetica;
- Pre Seed Plus, per l'avvio di startup innovative ad elevato potenziale di crescita, in particolare quelle che intendono mettere a frutto i risultati della ricerca scientifica;
Altri due invece sono di prossima apertura, cioé:
- Riposizionamento competitivo RSI, per lo sviluppo delle tecnologie avanzate in linea con le traiettorie di sviluppo individuale nella Smart Specialization Strategy Regionale;
- Infrastrutture aperte per la ricerca 2022, mirato a rafforzare il sistema regionale della ricerca, dell'innovazione e del trasferimento tecnologico: legame tra i produttori di conoscenza e le imprese
Sono conclusi, invece, 2 interventi:
- Innovazione sostentivo femminile - 2022, che promuoveva e valorizzava il capitale umano femminile sostenendo lo sviluppo di MPMI femminili;
- Sostegno agli investimenti di teatri, sale cinematografiche e librerie, per la ripresa delle attività culturali.
Per saperne di più: L’Agenda Digitale del Lazio: i bandi per le imprese
Quali sono i fondi europei per la Regione Lazio?
Vittorio Calaprice – Analista politico – Rappresentanza in Italia della Commissione europea ha fornito una panoramica d'insieme a proposito dei fondi strutturali e della politica regionale per il settennato 2021-27.
La Regione Lazio è stata fra le prime regioni in Italia a ricevere l’ok della Commissione europea al programma FESR, che può contare su 1,8 miliardi di euro.
Parallelamente, nel programma FSE – con un budget di 1,6 miliardi – viene sottolineata l’importanza di temi come la valorizzazione del capitale umano, la formazione e l’inclusione sociale
"Noi idobbiamo far si che l’insieme di tutti questi fondi, sia di derivazione regionali che nazionale e europea, si integrino, ci siano sinergie e complementarietà per far si che ci sia un largo assorbimento efficace di risorse ma alllo stesso tempo la capacità di impato deve essere stretegica ed efficace. Questo comporta la costruzione di progetti più complessi". Su questo punto le regioni stanno già lavorando per valutare in che modo coordinare i fondi strutturali sia con il PNRR che con altri programmi a livello europeo come Horizon Europe, Digital Europe, Erasmus+.
Qual è la differenza tra Fondi strutturali e PNRR?
Come ha spiegato Massimo Pronio – Responsabile Comunicazione Rappresentanza in Italia della Commissione europa, la differenza fondamentale tra fondi strutturali dell’attuale settennato e PNRR è che quest’ultimo è caratterizzato da due aspetti:
- Eccezionalità, ovvero l'UE - in virtù della pandemia - ha cambiato il proprio paradigma di gestione delle risorse, fornendo all'Italia la fetta di finanziamenti più importante tra i vari Stati membri dell'Unione;
- Addizionalità, ovvero i fondi stanziati rappresentano un extra rispetto a quelli stanziati solitamente e collegati ovviamente con il primo punto.
A proposito della gestione delle due opportunità a livello nazionale, lo stesso Pronio ha sottolineato come l'Italia abbia "la possibilità di programmare in futuro con un Governo che ha deciso di unificare sotto unica regia del ministro Fitto il PNRR e le politiche di coesione. Questo è fatto in modo da garantire un miglior coordinamento, anche se è importante dire che sono fondi diversi che vanno gestiti in maniera diversa. In questo contesto, quindi non si possono spostare risorse umane, poiché andrebbe a detrimento dei fondi strutturali".
A proposito della necessità di gestire in maniera sinergica e complementare, evitando sovrapposizioni, è intervenuto anche Romolo Guasco – Direttore ConfCommercio Roma. Nel suo speech, Guasco ha condiviso due rilevanti osservazioni sul fronte attuativo dei fondi. In primis, ha sottolineato un vantaggio che la Regione Lazio ha sul fronte delle risorse destinate alle imprese, rappresentati dalle "discipline regionali che con degli automatismi hanno portato facilità e risorse a supporto delle aziende". Il secondo punto è quello della complessità delle procedure e della conseguente dispersione delle risorse. Una criticità che andrebbe risolta con una "semplificazione sui bandi" e che ConfCommerico Roma sarebbe disposta ad affrontare come tema con le amministrazioni regionali.
"La Regione Lazio è tra le più virtuose nello spendere i fondi europei" ha evidenziato Fabrizio Spada – Responsabile relazioni istituzionali – Ufficio del Parlamento Europeo in Italia, a cui ha fatto seguito l'intervento conclusivo di Camillo Ricci – Presidente Federservizi: "sta arrivando una mole importantissima di investimenti - sia di tipo ordinario che di tipo straordinario - che possono cambiare il volto della nostra città, del nostro territorio e delle aziende. Tuttavia, bisogna avere la capacità di utilizzarli al meglio e di fare operazioni non occasionali, ma strategiche. Ora c'è una sfida importante che è quella di rende più semplice la comprensione e l'accesso a questi finanziamenti anche da parte delle imprese".
Gli strumenti finanziari della Regione Lazio per credito e venture capital