Come cambia la mobilità urbana: il report del MIMS sugli investimenti nella mobilità sostenibile
Il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (MIMS) ha pubblicato un report di 126 pagine che descrive gli investimenti e le iniziative messe in campo negli ultimi 20 mesi per rafforzare la mobilità sostenibile nelle Città Metropolitane.
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Trasporto pubblico locale, ciclabili e intermodalità sono alcuni dei pilastri censiti nel Rapporto “Investimenti, programmi e innovazioni per lo sviluppo della mobilità sostenibile nelle Città metropolitane” che fa il punto sull’impegno del MIMS nel promuovere un nuovo paradigma di mobilità urbana sostenibile.
“Un impegno notevolmente potenziato nell’ultimo biennio - spiega il ministro Enrico Giovannini - grazie a nuovi investimenti e nuovi strumenti operativi. Dopo il cambio del nome del Ministero e con l’attribuzione di nuove funzioni sulle politiche urbane, abbiamo sviluppato diverse iniziative che riguardano le città, aprendo un dialogo continuo con i Sindaci delle Città metropolitane, soprattutto in vista dei numerosi e rilevanti interventi infrastrutturali che impatteranno sull’organizzazione e il funzionamento di queste ultime”.
La strategia del MIMS per la mobilità sostenbile nelle Città
Il Rapporto fornisce un quadro completo delle politiche per la mobilità locale sostenibile e testimonia l’intensa attività svolta su questo tema durante il biennio 2021-2022, specialmente per la realizzazione e il potenziamento delle infrastrutture e del sistema dei trasporti locali.
Ecco dunque che al suo interno vengono censiti praticamente tutti i principali investimenti e le più importanti strategie messe in atto in questi mesi, come:
- i 3,6 miliardi per la messa in esercizio di 216 km di nuove metropolitane, tranvie, busvie;
- i 3 miliardi per l’acquisto di 3.000 autobus elettrici/idrogeno nelle aree urbane e 1.500 autobus a metano per il trasporto extraurbano;
- i 200 milioni per la costruzione e messa in esercizio di 565 km di piste ciclabili urbane.
Significativa è anche l’attività intrapresa per incentivare un cambio di paradigma della mobilità verso il modello del Mobility as a Service (MaaS), che prevede l’integrazione di più servizi di trasporto pubblici e privati combinabili tra loro in un unico servizio accessibile digitalmente attraverso piattaforme che offrono differenti opzioni di mobilità in base alle esigenze del singolo utente. In tale contesto, sottolineano quindi dal ministero, Milano, Napoli, Roma, Bari, Firenze e Torino sono state identificate come città capofila per la sperimentazione dei servizi di MaaS e sono destinatarie di contributi statali per circa 57 milioni di euro.
Non indifferenti sono anche le strategie per favorire l’uso del Trasporto pubblico locale (TPL). Su questo fronte, infatti, il Governo ha investito 190 milioni di euro per l’erogazione dei “bonus trasporti” per l’acquisto di abbonamenti da parte delle fasce più deboli della popolazione e disincentivare l’uso dell’auto privata, e ha aumentato i fondi per il TPL con la Legge di bilancio per il 2022.
Come cambia la mobilità urbana
Anche in Italia si sta assistendo allo sviluppo di nuovi paradigmi di mobilità che stanno cambiando il modo di concepire gli spostamenti, grazie anche alla disponibilità di diverse forme di mobilità integrate che stanno incidendo sui comportamenti individuali.
Per favorire e accelerare questi processi, il MIMS si è posto in costante dialogo con i Sindaci delle Città metropolitane, aumentando gli investimenti sulle infrastrutture e sui mezzi di trasporto e potenziando gli strumenti per gestire la mobilità locale, con l’obiettivo di migliorare i servizi ai cittadini e ridurre l’inquinamento e la congestione.
Foto di Suzy Hazelwood