La dimensione urbana nelle politiche UE e nazionali
Tra la nuova programmazione europea 2021-2027 e i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), sono tante le iniziative a sostegno delle città. Questo articolo passa in rassegna i principali atti normativi e strumenti (europei e nazionali) che bisogna conoscere quando si parla di politiche urbane.
Il nuovo testo sulla rigenerazione urbana vale 3,85 miliardi
“Un’Europa più vicina ai cittadini” grazie alle aree urbane
Ad esempio nell’obiettivo strategico 5 della nuova politica di coesione 2021-2027 di cui all’art. 5 del Regolamento (UE) Disposizioni Comuni 2021/1060 “Un’Europa più vicina ai cittadini” attraverso la promozione dello sviluppo sostenibile e integrato delle zone urbane, rurali e costiere e delle iniziative locali, si innestano due punti di riferimento fondamentali:
- Il portale di riferimento per le Città e lo Sviluppo Urbano all’interno del quale emerge, tra le altre, la sezione dedicata all’Agenda Urbana Europea dedicata alla costruzione di partenariati tra la Commissione, le organizzazioni dell'UE, i governi nazionali, le autorità locali e le parti interessate su temi come: la qualità dell'aria, l’economia circolare, l’adattamento ai cambiamenti climatici, la transizione digitale, la transizione energetica, edilizia, l’inclusione dei migranti e dei rifugiati, gli appalti pubblici innovativi e responsabili, i posti di lavoro e le competenze nell'economia locale, l’uso sostenibile del territorio e le soluzioni fondate sulla natura, la mobilità urbana, la povertà urbana;
- La piattaforma del JRC-DG REGIO (Centro Comune di Ricerca) sui dati “urbani”, componente chiave del Centro di conoscenza per le politiche territoriali che fornisce accesso alle informazioni sullo stato e le tendenze di città e regioni, alle strategie di sviluppo urbano e territoriale sostenute dall'UE e alla dimensione locale degli obiettivi di sviluppo sostenibile.
Cosa prevede la politica di coesione 2021-2027 per le politiche urbane
Per coloro che vogliono approfondire meglio il tema, molto utili sono anche gli articoli dal n.9 al n. 13 del Regolamento (UE) 2021-1058 relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e al Fondo di coesione, che parlano di:
- Sviluppo Territoriale;
- Sostegno alle zone svantaggiate;
- Sviluppo Urbano Sostenibile, al quale vanno almeno l’8% delle risorse FESR nell’ambito degli investimenti a favore dell’occupazione e della crescita, che si attiveranno nelle forme previste dall’art. 28 del Regolamento (UE) Disposizioni Comuni 2021/1060 e cioè: investimenti territoriali integrati, sviluppo locale di tipo partecipativo o un altro strumento territoriale che fornisca sostegno alle iniziative elaborate dallo Stato membro;
- Investimenti in materia di innovazione interregionale.
A questi si aggiunge poi l’Iniziativa Urbana Europea da 400 milioni di euro, con la quale le città possono unire le forze per sviluppare approcci innovativi alle problematiche urbane, come:
- le Azioni urbane innovative (UIA);
- il programma URBACT IV, facilitatore dello scambio di conoscenza e buone pratiche fra città ed altri livelli di governo, al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile integrato nelle città, migliorare le politiche delle città e l’efficacia della politica di coesione nelle città che giocherà un ruolo anche con riferimento agli interventi previsti a titolo di Cooperazione Interregionale (art. 3 comma 3 lettera b) del Regolamento (UE) 2021-1059 con le disposizioni specifiche per l'obiettivo «Cooperazione territoriale europea» (Interreg) sostenuto dal Fondo europeo di sviluppo regionale e dagli strumenti di finanziamento esterno.
Il PON Metro Plus
Da conoscere anche il PON Metro Plus, a cui si sta lavorando su uno schema presentato il 30 Novembre 2021 a Genova.
Con una dotazione di circa 3 miliardi di euro, infatti, le principali novità del nuovo PON Metro 2021-2027 dovrebbero consistere proprio in interventi “intelligenti”, verdi, sociali, occupazionali (come ad esempio l’efficienza energetica, la digitalizzazione e la mobilità sostenibile, il verde, l’economia circolare, la cultura ed il turismo) che nella prossima programmazione amplieranno il proprio raggio d’azione con il coinvolgimento anche delle città medie nel Mezzogiorno.
Non solo centri urbani metropolitani dunque, ma anche agglomerati di diversa entità e fabbisogni con una misura dedicata ad intervenire in particolari aree e zone degradate per sostenerne la riqualificazione fisica, economica e sociale.
Nonostante si tratti di un lavoro anche in evoluzione, l’articolazione del PON Metro Plus 2021-2027 potrebbe quindi essere questa:
- Asse 1, dedicato all'Agenda digitale delle città e al supporto della domanda di servizi digitali da parte di cittadini e imprese;
- Asse 2, con focus sulla Sostenibilità ambientale, l'adattamento ai cambiamenti climatici e la prevenzione dei rischi;
- Asse 3, a sostegno della Mobilità urbana sostenibile;
- Asse 4, per i servizi destinati all’Inclusione sociale;
- Asse 5, volto al recupero e alla rigenerazione di Infrastrutture a valenza sociale;
- Asse 6, destinato allo Sviluppo sostenibile ed integrato per zone urbane, rurali e costiere e alle iniziative locali;
- Asse 7, dedicato all'Assistenza tecnica.
I Piani urbani integrati nel PNRR
Infine con riferimento al Recovery Plan, non si possono non citare i Piani Urbani Integrati, previsti dall’investimento n. 2.2 della Componente 2 della Missione 5 (M5C2) del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).
In questo caso la misura ha trovato la sua disciplina principale nel “decreto Recovery” n. 152 del 6 novembre 2021 dove sono infatti indicate le procedure, i criteri, gli attori (le città metropolitane) e le tempistiche dell’intervento, che può contare su una dotazione pari a 2,49 miliardi di euro per il periodo 2022-2026, a cui si aggiungono 210 milioni del Fondo complementare (per gli anni 2021-2024).
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