Frodi - Italia quarta in Europa per gestione irregolare dei fondi UE

Frodi fondi UEL'Italia è quarta in Europa per irregolarità nella gestione dei fondi strutturali. Lo rivela l'ultimo report pubblicato dall'Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF).

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Nel 2018 l'Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF) ha continuato a svolgere un'intensa attività d'indagine, concentrandosi su settori in cui era in grado di apportare il massimo valore aggiunto ai cittadini europei: casi complessi e transnazionali, impossibili da affrontare con il solo intervento delle autorità nazionali.

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Report OLAF 2018

L'attività d'indagine dell'OLAF nel 2018 comprende:

  • conclusione di 167 indagini, con 256 raccomandazioni alle autorità nazionali e dell'UE competenti
  • raccomandazioni per il recupero di 371 milioni di euro da versare al bilancio dell'UE
  • l'avvio di 219 nuove indagini a seguito di 1.259 analisi preliminari effettuate dai suoi esperti.

Con riferimento alla gestione dei fondi strutturali, la Spagna si è classificata al primo posto per il maggior numero di irregolarità registrate (10.995), seguita da Romania (5.563), Polonia (5.103), Italia (4.117) e Ungheria (2.886).

"I risultati dell'OLAF dimostrano quanto il nostro lavoro si stia rivelando determinante, a tutela non solo degli interessi finanziari dell'UE, ma anche della salute e del benessere dei cittadini europei", ha dichiarato il direttore generale dell'OLAF, Ville Itälä.

Tendenze rilevate nelle indagini antifrode

Grazie alla dimensione transnazionale della sua attività, l'OLAF riesce ad avere una visione d'insieme unica dell'evoluzione della natura delle frodi in tutt'Europa. Ciò gli ha permesso di presentare un'analisi di alcune delle tendenze più rilevanti emerse dalle indagini svolte:

  • creazione di imprese fittizie e dissimulazione di false transazioni commerciali allo scopo di ottenere finanziamenti dell'UE;
  • frodi nella promozione di prodotti agricoli, spesso accompagnate da riciclaggio di denaro sporco attraverso i paesi terzi;
  • evasione di dazi doganali, orchestrata attraverso strategie criminali transnazionali.

L'OLAF protegge il denaro dell'UE dalla criminalità organizzata

Il report 2018 si incentra anche sui modi in cui l'OLAF riesce a sventare i piani escogitati dalla criminalità organizzata nel tentativo di appropriarsi del denaro dell'UE.

Nella lotta contro complessi casi di frode perpetrati da criminali altamente organizzati, l'esperienza torna utile: gli investigatori dell'OLAF non sono solo scrupolosi, ma hanno anche alle spalle anni di pratica che li aiutano a individuare rapidamente i modus operandi e ad applicare le loro conoscenze per risolvere più in fretta i vari casi e scoprire nuovi ambiti di frode.

Contributo alle politiche antifrode dell'UE

Accanto all'attività investigativa, l'OLAF partecipa attivamente alla definizione delle politiche antifrode dell'UE.

Nel 2018 l'OLAF ha avuto un ruolo fondamentale nello sviluppo della nuova strategia antifrode della Commissione europea e, ora, ne guiderà l'attuazione. Tale strategia propone un'analisi più approfondita dei dati per le misure di politica antifrode basate su elementi concreti, nonché un'analisi più completa dei rischi di frode che dovrebbe portare a una miglior attuazione dei controlli antifrode.

Strumenti migliori per la lotta antifrode

Nel maggio 2018 la Commissione europea ha inoltre adottato una proposta di modifica della base giuridica dell'OLAF in cui ha proposto di rafforzare l'ammissibilità, nei procedimenti dinanzi agli organi giurisdizionali nazionali, delle prove da esso raccolte, di concedergli l'accesso ai conti bancari, di agevolare i controlli in loco e di dotarlo degli strumenti necessari per adempiere al proprio mandato nel settore dell'IVA.

Con tale modifica si intende dare all'OLAF la possibilità di agire efficacemente insieme alla nuova Procura europea (EPPO), integrandone l'operato a vantaggio dei cittadini europei.

> Report OLAF 2018