Biocarburanti: motori innovativi per carburanti non convenzionali
Un team di ricercatori europei del gruppo Eureka, la piattaforma per gli imprenditori impegnati in R&S, ha presentato nei giorni scorsi i prototipi di una nuova generazione di motori in grado di sfruttare a pieno il potenziale dei biocarburanti. Il progetto intende accrescere la fiducia dei cittadini nei confronti dei carburanti non convenzionali, considerati dannosi per i motori tradizionali.
Secondo una recente indagine, infatti, il 70% degli automobilisti tedeschi ritiene che il bioetanolo (un biocarburante prodotto mediante un processo di fermentazione delle biomasse) possa corrodere i motori delle autotomobili. La situazione non migliora in altri Paesi europei, dove i carburanti ibridi per automobili come la E10, una miscela di 10% di etanolo e 90% di benzina, sono rapidamente diventati impopolari.
Alla sfiducia dei consumatori si affianca il problema dell'impatto ambientale dei biocarburanti di prima generazione, che sottraggono terreni alle colture agricole alimentari, incentivando la deforestazione delle zone verdi.
La crescente domanda di materie prime per i biocarburanti, infatti, rischia di far salire i prezzi alimentari globali, ma il team di Eureka ha pre-annunciato l'arrivo di una nuova generazione di biocarburanti che non utilizzano prodotti alimentari come componente principale. Alcuni carburanti alternativi saranno ricavati dalle alghe, "una fonte di energia molto promettente per il futuro", ha dichiarato il dottor Igartua, scienziato presso l'istituto di ricerca spagnolo Tekniker-IK4.
"La questione della qualità delle miscele di carburanti disponibili ha avuto un effetto dannoso sul mercato, a causa della loro tendenza ad assorbire l'acqua", ha proseguito Iagurta. "L'obiettivo principale del progetto era quello di migliorare una tecnologia già disponibile, adattandola al tipo di miscele di carburanti più comunemente utilizzate, da E10 a E30."
I nuovi motori non solo limitano l'effetto corrosivo dei biocarburanti, ma sono anche meno rumorosi e di più lunga durata, e "potrebbero essere applicati allo sfruttamento del gas o delle biomasse, che presentano problemi analoghi di corrosione", ha dichiarato Iñaki Aguinaga della Guascor-Dresser Rand, uno dei principali partner industriali del progetto.
Secondo Aguinaga il mercato europeo potrebbe non essere ancora pronto per l'introduzione di questa nuova tecnologia, motivo per cui i prototipi sono stati sperimentati in mercati extra-europei, come il Brasile e il Venezuela.