Intesa Di Maio-Carfagna: export e attrazione investimenti per rilancio Sud
Progetti per l’export delle imprese meridionali, grazie ai nuovi Fondi di coesione e ad una sezione ad hoc del Fondo 394 di SIMEST, e attrazione di investimenti esteri nelle ZES grazie alla loro promozione da parte delle ambasciate. Questa i principali punti dell’intesa Di Maio-Carfagna firmata ieri alla Farnesina.
Cosa prevede il Patto per l'export
Nuovo tassello della strategia del governo per rilanciare l’economia del Meridione d’Italia, puntando sempre più sull’internazionalizzazione del suo sistema produttivo. In un’operazione che combina la messa a sistema dei vari strumenti esistenti con la definizione di nuovi interventi, infatti, l’intesa firmata il 13 maggio dai ministri Luigi Di Maio e Mara Carfagna rappresenta, se vogliamo, il punto di sintesi delle varie strategie varate in questi mesi: il Patto per l’export, il Piano per il Sud, il PNRR e la Cabina di regia per l’attrazione degli investimenti esteri.
Attingendo da ciascuno di questi contenitori, infatti, il Protocollo corre lungo il fil rouge dell’internazionalizzazione, puntando soprattutto su tre elementi:
- finanziamento di progetti specifici a sostegno dell’export delle PMI del Sud e rafforzamento della competitività tramite la digitalizzazione;
- strumenti ad hoc di finanza agevolata grazie a SIMEST;
- attrazione di capitali esteri tramite le Zone economiche speciali (ZES) e una campagna di comunicazione sulle opportunità di investimenti nel Mezzogiorno.
Aumentare l’export delle imprese del Sud
Con la domanda estera che resta una delle componenti più dinamiche del Pil, i dati sull’export al Sud continuano a preoccupare. Negli ultimi tre anni, infatti, la percentuale di imprese meridionali che esporta è scesa del 2% e la quota media dell’export sul fatturato continua a rimanere di oltre 10 punti percentuali più bassa rispetto al dato nazionale (il 22,4% contro il 32%).
Per invertire la rotta, quindi, l’intesa mira anzitutto a sistematizzare le “iniziative a sostegno dell'internazionalizzazione delle imprese meridionali, attraverso la definizione comune di specifiche progettualità che potranno trovare collocazione all'interno della programmazione 2021-2027 dei fondi di coesione dell'Unione Europea”, spiegano dal dicastero di Carfagna.
A queste si affiancheranno sempre più iniziative per il rafforzamento della competitività delle imprese, puntando con decisione sulla digitalizzazione da realizzare, a titolo esemplificativo mediante:
- l’assegnazione di Digital Temporary Export Manager (DTEM),;
- la concessione di agevolazioni per l'accesso a piattaforme di e-Commerce;
- la formazione digitale all’internazionalizzazione, anche con il coinvolgimento di Università del Mezzogiorno.
Cosa prevede la Cabina di regia per l’attrazione degli investimenti esteri?
Nuova sezione del Fondo 394 di SIMEST per il Sud
Per sostenere la presenza delle imprese meridionali sui mercati esteri, inoltre, si punterà anche allo sviluppo di specifici strumenti di finanza agevolata dedicati all’internazionalizzazione delle imprese del Sud.
Il protocollo prevede infatti la creazione di comparti dedicati al Sud sia nell’ambito del Fondo 394 di Simest, sia all’interno del Fondo di Venture Capital dedicato al Sud Italia, “a cui avvicinare meccanismi di garanzia pubblica sul portafoglio di investimenti partecipativi di SIMEST e il potenziamento di linee di provvista per il sistema bancario dedicate al sostegno dell’accesso al credito delle PMI esportatrici del Mezzogiorno”, si legge nel testo.
Dal 3 giugno riapre il Fondo SIMEST per i finanziamenti per l’internazionalizzazione
Attrarre investimenti esteri al Sud, anche grazie le ZES
Infine, c'è il capitolo dedicato all’aumento dei foreign direct investments (FDI) nelle regioni del Sud. In questo caso l'intervento pensato dai due ministri si regge anzitutto sul rilancio delle Zone economiche speciali per le quali, nel Recovery plan, si prevedono sia fondi (600 milioni di euro) sia l’aumento dei poteri dei Commissari delle ZES per renderli i veri punti di contatto per gli investitori. Una riforma, questa dei Commissari, che vedrà la luce già nel nuovo decreto Semplificazioni in arrivo nelle prossime settimane.
In tale contesto interverrà quindi la Farnesina che, grazie alle ambasciate e agli uffici ICE, si occuperà di promuovere nel mondo le opportunità di investimento nelle ZES.
L’attrazione degli investimenti esteri al Sud non sarà limitata, però, solo alle Zone economiche speciali. L'obiettivo dei due ministri è infatti quello di una nuova stagione di investimenti in tutti i territori tramite “campagne di comunicazione sulle opportunità di investimento nel Mezzogiorno” e grazie alla messa a punto della guida “Invest in Southern Italy /Business in Southern Italy – Investor’s Guide” da parte di Invitalia e ICE.
Consulta il Protocollo d’intesa tra MAECI – Ministero per il Sud e la Coesione Territoriale per l'internazionalizzazione del Sud
Photocredit: Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale