Nel sistema ETS sta per entrare anche il trasporto marittimo
Il trasporto marittimo rappresenta una fonte crescente di emissioni di gas a effetto serra, eppure non è incluso nel sistema europeo per lo scambio delle quote di emissione (ETS). Un cortocircuito che le istituzioni europee dovrebbero risolvere presto.
> Legge europea sul clima: le misure per ridurre le emissioni entro il 2050
Già nel documento programmatico pubblicato all’insediamento della Commissione von der Leyen si parlava di estendere al settore marittimo l’Emission Trading System (ETS), il mercato delle emissioni, attivo per tutti gli altri settori da quattordici anni.
Una proposta facilmente spiegata dai dati relativi alle emissioni del settore: l'attività di navigazione globale emette intorno al 2-3% delle emissioni globali di gas a effetto serra, una quantità superiore a quella delle emissioni di qualsiasi Stato membro dell'UE.
Nel 2017, il 13% delle emissioni totali di gas a effetto serra dell'UE derivanti dai trasporti proveniva dal settore marittimo.
Il cortocircuito che si è creato in Europa in questi anni è destinato presto a rientrare: le indicazioni provenienti dalle istituzioni europee, infatti, si muovono nella stessa direzione.
La plenaria del Parlamento europeo ha concordato, a settembre, con la proposta della Commissione di riformare il sistema UE per il monitoraggio, la comunicazione e la verifica delle emissioni di CO2 generate dal trasporto marittimo (il Regolamento UE MRV).
Oltre a chiedere che le navi di stazza lorda pari o superiore a 5.000 tonnellate siano incluse nel sistema ETS, per Strasburgo ciò potrebbe non bastare a tagliare le emissioni e chiede alle compagnie di navigazione di ridurre di almeno il 40% le emissioni annue di CO2 per attività di trasporto entro il 2030.
Un Fondo per gli oceani dai proventi della vendita all'asta delle quote ETS
Gli eurodeputati chiedono inoltre di istituire un Fondo per gli oceani per il periodo 2022-2030, finanziato con i proventi della vendita all'asta delle quote nell'ambito dell'ETS, per rendere le navi più efficienti dal punto di vista energetico e per sostenere gli investimenti in tecnologie e infrastrutture innovative come i combustibili alternativi e i porti ecologici.
Il 20% delle entrate del Fondo dovrebbe essere utilizzato per contribuire alla protezione, al ripristino e alla gestione efficiente degli ecosistemi marini colpiti dal riscaldamento globale.
Le risorse proprie UE 2021-27 e il sistema ETS
La necessità di includere il settore del trasporto marittimo nel sistema ETS ha trovato l'avallo dal Consiglio nell'accordo sul Next Generation EU e sul Quadro finanziario pluriennale 2021-27. Per incrementare le risorse proprie dell'Unione, infatti, si propone di includere una quota dei proventi delle aste del sistema europeo di scambio delle quote di emissioni, anche attraverso l'ampliamento dell'ETS.