Indagine antidumping Cina/Ue: una task force a sostegno dei viticoltori italiani
Nell'ambito dell'indagine antidumping e antisovvenzione lanciata dalla Cina il 1° luglio scorso nei confronti del vino importato dall'Europa, Pechino ha chiesto ai produttori Ue di iscriversi in un registro degli esportatori, da cui verranno selezionati i viticoltori da sottoporre ai controlli. Poichè a coloro che si registreranno saranno attribuiti, in caso di effettiva presenza di pratiche sleali, dazi ridotti, i Ministeri dello Sviluppo economico, degli Esteri e delle Politiche agricole e l'Ice hanno istituito una task force antiburocrazia per agevolare l'adesione delle imprese italiane.
A giugno la Commissione europea ha deciso di applicare dei dazi temporanei nei confronti dei pannelli solari importati dalla Cina, dando seguito a un'indagine antidumping che ne ha rilevato la vendita a prezzi molto inferiori al reale valore di mercato.
A distanza di pochi giorni Pechino ha annunciato di voler avviare a sua volta un'indagine, partita il 1° luglio, nei confronti dei vini europei, per verificare se dietro l’aumento delle importazioni dall'Unione non vi siano pratiche di concorrenza sleale e eventuali sussidi illegali concessi ai viticoltori europei.
Le imprese che si iscriveranno al registro degli esportatori entro il 20 luglio e accetteranno di rispondere ai questionari predisposti da Pechino saranno premiate per la collaborazione con dazi ridotti e avranno già le carte in regole per il futuro, quando l'iscrizione sarà richiesta a tutti coloro che vogliono esportare vino nel mercato cinese.
Poichè i moduli vanno compilati in inglese e cinese, l'Italia ha istituito una task force che assiste le imprese nella compilazione e raccoglie le registrazioni che poi verranno presentate al governo di Pechino. L'indirizzo e-mail a cui rivolgersi per maggiori informazioni è Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. .