Fondi Ue: Hahn al ForumPA, Italia migliori capacità di spesa
Migliorare strutture, controlli, tempi e trasparenza. E' la cura prescritta dal commissario europeo per la Politica regionale Johannes Hahn all'Italia per guarire dalla malattia cronica del cattivo utilizzo dei fondi europei. ''Nonostante un'ambizione iniziale molto alta, forse troppo, e nonostante le misure importanti degli ultimi mesi, l'Italia continua a essere uno dei paesi con la performance peggiore, con ancora 31 miliardi di euro che devono essere spesi entro i possimi due anni e mezzo'', ha dichiarato il commissario intevenendo al Forum PA per l'incontro sulla programmazione europea 2014-2020.
Nel proporre una soluzione al problema della scarsa capacità di spesa dei fondi europei da parte del paese, Hahn ha fatto propria l'analisi del'ex ministro per la Coesione territoriale Fabrizio Barca: ''la frammentazione degli interventi, il monitoraggio debole sui progetti, la scarsa capacità di controllo da parte dell'organismo centrale''. E certo una ''situazione macroneconomica eccezionale che non ha facilitato il lavoro''.
Di fatto, quella italiana ''non è proprio una storia di successo'', per dirla ancora con le parole del commissario: ''Con pochissime eccezioni, molti programmi italiani, e non solo nel Sud Italia, hanno mostrato i più bassi livelli di attuazione e i più alti livelli di irregolarità negli stati Ue. E per un paese fondatore questo non è accettabile perchè mette in dubbio la credibilità non solo dell'Italia ma dell'intera politica regionale''.
Ma, ammette Hahn, il 2012 è stato per l'Italia ''l'annus mirabilis'', incarnato nella creazione del sito OpenCoesione, che rappresenta un unicum in Europa. Un punto fermo intorno a cui costruire, secondo il commissario europeo, ''per fornire trasparenza completa agli interventi della politica regionale europea''.
E concretamente propone al paese di lavorare per centrare tre obiettivi chiave:
- migliorare le strutture deputate alla gestione dei progetti e all'audit: ''si deve iniziare con la definizione di una strategia per il miglioramento dell'amministrazione e delle autorità responsabili'', ha dichiarato Hahn al ForumPA. E quindi, ''l'ufficio responsabile per gli interventi finanziati con fodni europei dev'essere identificato chiaramente, il personale dev'essere sostituito e rimpiazzato in modo semplice, per evitare che i programmi rimangano bloccati proprio a causa della mancanza di personale''. E prosegue: ''occorre un ruolo di guida centrale più forte per la gestione e il controllo''. E ''la mobilitazione di un aiuto tecnico''. E qui Hahn propone di seguire l'esperienza avviata in Sicilia e Campania, con l'invio di task force di esperti. Una strada che presto seguirà anche la Regione Campania, affinché anche lì ''si possa procedere a un'attuazione sana dei fondi strutturali'';
- migliorare la trasparenza, sulla scia di quanto avviato con OpenCoesione, rendendo ''i beneficiari dei fondi europei chiaramente identificabili: ciò può contribuire a migliorare la realizzazione dei progetti cofinanzaiti, la capacità dei progetti di rispondere meglio alle necessità locali e la fiducia dei cittadini'';
- migliorare i tempi entro cui le decisioni vengono prese e i progetti attuati: ''Dobbiamo fissare dei criteri di qualità il cui non rispetto possa portare anche a sanzioni'', per permettere una ''riduzione degli oneri per le imprese e far sì che le imprese possano operare in un contresto sicuro e trasparente, essendo pagate in tempo''.
Trigilia, imparare dal passato
Se Hahn ha indicato la strada, il compito del neominsitro per la Coesione territoriale Carlo Trigilia è dimostrare di volerla seguire. Precedendo il commissario sul palco del ForumPa, il minsitro ha mostrato di voler imparare dalla storia: ''Parlare del nuovo ciclo di programmazione dei fondi strutturali significa puntare alle debolezze amministrative e organizzative che sono il tratto ricorrente dei cicli di programmazione precedenti e di quello che si sta per chiudere'', cercando di evitare le criticità del passato.
''Il paese non può più permettersi di sprecare questi fondi'', ha esordito Trigilia, che ha indicato quelli che saranno i cardini del suo lavoro: dal ''rafforzamento della funzione di impulso e coordinamento del governo nazionale'' anche attraverso la proposta di ''trasformazione del dipartimento per le Politiche di sviluppo in un'agenzia autonoma che possa svolgere più efficacemente questo ruolo di coordinazione'', al miglioramento della capacità tecnica e amministrativa degli enti responsabili dei progetti. Infine, trasparenza e punti fermi: ''è necessaria una maggiore concentrazione dei programmi su pochi obiettivi ben definiti: dunque, fare meno cose e farle meglio''.
Un aspetto, qust'ultimo, sottolineato anche da Hahn, che ha invitato il paese a non accontentare chiunque, ma a darsi obiettivi più chiari di spesa: ''Vanno messe in atto delle condizionalità ex ante per permettere che gli investimenti vengano efettuati nel modo più efficace''.
Sabina De Luca, Dipartimento Politiche di Sviluppo del ministero, ha poi dichiarato che lo strumento di programmazione nazionale 2014-2020 - da cui deriveranno i programmi operativi - sarà inviato alla Commissione europea prima dell'estate.
Infine, alla tavola rotonda tra i governatori delle Regioni che ha seguito il convegno, va menzionata l'osservazione del presidente Caldoro sul divario tra nord e sud che aumenta nonostante le politiche di coesione: certo un tema sui cui riflettere molto attentamente.