Piemonte: bando per finanziare servizi di consulenza alle imprese in crisi
Sostenere il rilancio delle imprese in crisi nei settori tessile, meccanico e dell’Ict. E’ questo l’obiettivo del bando ‘servizi di consulenza per la definizione di piani di sviluppo e rilancio’ presentato il 22 maggio a Torino. Il bando – dotato di uno stanziamento complessivo di 4,5 milioni di euro - si rivolge a imprese, attive sul territorio piemontese, con almeno 50 dipendenti, singole o associate, e prevede l’erogazione di servizi di consulenza volti a risolvere criticità operative, finanziarie e gestionali.
Il bando – in corso di pubblicazione – è articolato in due tipologie d’intervento:
- servizi di consulenza per la definizione di piani industriali, di sviluppo e rilancio,
- servizi di accompagnamento per l’implementazione degli stessi piani.
E’ prevista l’erogazione di:
- una consulenza gratuita per la redazione del piano di rilancio;
- un contributo a fondo perduto per le spese di consulenza e affiancamento per la realizzazione delle attività e per le consulenze specialistiche per un importo minimo di 9.mila euro (100 ore) e massimo di 90mila (1000 ore);
- un contributo a fondo perduto per il ricorso temporaneo a competenze o a condivisioni manageriali nel rispetto del costo convenzionato orario relativo alla prestazione delle attività ammontante a 65 euro, per un importo minimo di 6.500 euro (100 ore) e massimo di 65mila euro (1000 ore).
L’importo massimo di contributo ammesso (90mila+65mila euro) non deve essere superiore al 50% del costo indicato nel piano di rilancio.
Con questo bando - hanno precisato il presidente della Regione Roberto Cota e l’assessore al lavoro Claudia Porchietto - “è nostra intenzione aiutare quelle aziende che stanno manifestando sintomi più o meno rilevanti di difficoltà operativa e/o finanziaria, ma dove non è ancora conclamato lo stato di crisi, e quelle che versano di fatto in una situazione di crisi ma che presentano presupposti oggettivi di risoluzione e quindi di continuità aziendale”.
Il bando interesserà un bacino di 150 imprese, di cui 79 in provincia di Torino, con un totale di oltre 20mila dipendenti.