Politica Coesione: relazione strategica Ue e dati italiani
Bruxelles presenta una relazione strategica sull'attuazione dei programmi della politica di coesione 2007-2013. Una panoramica in cui figurano investimenti che hanno già determinato progressi e miglioramenti per i cittadini dell'Ue – dall'accesso alla banda larga a nuovi posti di lavoro – e un sostegno importante all'innovazione e alle piccole imprese. Un confronto fra Europa e Italia.
Unione europea
Le ricadute degli investimenti a valere sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo di coesione e sul Fondo sociale europeo riguardano in primo luogo i cittadini. I numeri snocciolati dalla relazione strategica della Commissione europea, mostrano miglioramenti per:
- altri 1,9 milioni di cittadini che hanno accesso alla banda larga;
- altri 2,6 milioni di cittadini che sono allacciati alle condutture dell'acqua potabile;
- altri 5,7 milioni che usufruiscono di progetti per il trattamento delle acque reflue;
- 460 km di strade della rete transeuropea di trasporto e 334 km di binari della stessa rete;
- 2,4 milioni di persone assistite dal Fondo sociale europeo hanno trovato un nuovo posto di lavoro.
Man mano che vengono utilizzati i finanziamenti e che i progetti iniziano a realizzarsi la relazione documenta un aumento significativo del numero di persone supportate sul piano occupazionale, e un'accelerazione significativa sul fronte del sostegno alle pmi: quasi 400.000 posti di lavoro creati (la metà dei quali nel 2010/11) compresi 15.600 posti di lavoro nella ricerca e 167.000 posti di lavoro nelle pmi.
Importante anche il capitolo relativo all'innovazione e alle start-up. I numeri del rapporto parano, infatti, di 53.240 progetti di Ricerca e sviluppo tecnologico e 16.000 progetti imprese-ricerca che hanno ricevuto investimenti. Mentre, per quanto riguarda le neo-imprese, 53.160 start-up hanno ricevuto un sostegno.
Italia
Il report specifico sul paese, i cui dati – come quelli relativi al complesso dei paesi Ue – sono aggiornati al 2012, mostra un'Italia la cui capacità di spesa si aggira intorno al 50%. Soprattutto se si analizzano i dati relativi agli investimenti in ricerca e innovazione e all'occupazione.
Sul fronte ricerca e innovazione, al capitolo destinato al potenziamento delle strutture di ricerca e trasferimento tecnologico sono stati destinati 10,9 miliardi euro, ovvero il 18,4% delle risorse complessive. Al 30 giugno 2012, se si considerano i fondi FESR e FSE, risulta impegnato complessivamente il 57% delle risorse programmate.
Per quanto riguarda il rafforzamento dell’offerta e delle reti e per la ricerca e il trasferimento tecnologico – come distretti tecnologici, laboratori pubblico-privati, poli di innovazione, tecnopoli - risulta impegnato il 68% degli interventi programmati, con un livello di spesa pari al 29%. In rilievo gli interventi messi in campo dal PON Ricerca e Competitività per il potenziamento delle strutture e delle dotazioni scientifiche e tecnologiche delle università e dei centri di ricerca nelle regioni convergenza (650 milioni di euro).
Se si passa al capitolo competitività dei sistemi produttivi e occupazione, le risorse impegnate e spese hanno un andamento altalenante fra il 56% dell'area Convergenza e il 34% dell'Area Competitività; ma quest'ultima mostra una velocità di spesa maggiore (51 punti percentuali contro i 27 dell'area Convergenza), sia per quanto riguarda il FESR sia per l'FSE.
Nell’area Convergenza, gli interventi di sostegno alla competitività dei sistemi produttivi locali, sostenuti dai Programmi FESR, raggiungono un livello di spesa pari al 31% delle risorse programmate. Strumenti che prevedono il sostegno alla competitività del tessuto imprenditoriale attraverso la creazione di nuova impresa, la realizzazione di nuovi impianti produttivi o l'ampliamento e ammodernamento di quelli esistenti.
Nell’area Competitività fanno da traino gli interventi FSE e, in particolare, le azioni di promozione di interventi mirati a specifici gruppi target e le azioni volte al miglioramento dell’efficacia dei servizi di intermediazione tra domanda e offerta di lavoro. Per quanto riguarda il FESR, la spesa si è concentrata sugli strumenti per il miglioramento del mercato dei capitali attraverso l’attivazione dei Fondi di ingegneria finanziaria e un'azione capillare di miglioramento dell’accesso al credito.
Il report, infine, fa riferimento alle start-up: fra le misure per la creazione di impresa figura il potenziamento sotto il profilo finanziario e normativo del Fondo centrale di Garanzia, che può finanziare anche operazioni sul capitale circolante delle pmi e interventi di garanzia diretta: fino a settembre 2012 sono state accolte 9.474 operazioni per un finanziamento di 993,2 milioni di euro.