Ue: una proposta per proteggere le imprese europee dalla concorrenza sleale

Commissione europea - foto di Richard Parmiter Contrastare la concorrenza sleale nelle importazioni modernizzando gli strumenti commerciali di difesa. È il fulcro della proposta della Commissione europea, che si sviluppa con un efficientamento dei meccanismi anti-dumping e anti-sovvenzioni in grado di proteggere i produttori europei da pratiche sleali e da rischio di ritorsioni.

Sul piano legislativo, la Commissione europea intende:

  • migliorare la prevedibilità per le imprese, informandole con un anticipo di circa due settimane sulle eventuali misure ant-dumping o anti-sussidi;
  • offrire un rimborso delle tasse riscosse agli importatori nel caso in cui un'inchiesta di riesame porti alla conclusione che non vi è alcuna necessità di mantenere le misure di difesa commerciale in vigore;
  • proteggere le industrie europee dando il via a inchieste preprie, o d'ufficio, senza che vi sia una richiesta ufficiale, quando sussiste una minaccia di ritorsione;
  • scoraggiare i partner commerciali dall'intraprendere determinate pratiche commerciali sleali, imponendo tasse più elevate sulle importazioni da paesi in cui si ricorre a sovvenzioni sleali e creano distorsioni strutturali nei mercati delle materie prime.

A esse si aggiungono poi proposte non legislative, che vogliono:

  • facilitare la cooperazione fra imprese e associazioni di categoria coinvolte nel corso delle indagini, estendendo alcune scadenze nel corso delle indagini stesse;
  • migliorare il monitoraggio dei flussi commerciali;
  • consentire ex-officio inchieste antielusione.

Le proposte elaborate da Bruxelles seguono una consultazione pubblica sugli strumenti di difesa dalle pratiche commerciali sleali, che si è conclusa a luglio.