Piu' fondi per la politica europea dello sport
Una recente ricerca ha esaminato l'efficacia della politica sportiva condotta dall'Unione europea, in attesa del lancio - all'interno del programma per l'istruzione, la formazione e la gioventù per il periodo 2014-2020 - di un sottoprogramma espressamente dedicato allo sport. Principale conclusione del report è che occorrono più risorse.
La politica europea dello sport è gestita da un'unità interna della Direzione generale Istruzione e Cultura della Commissione UE e gode, per il periodo 2009-2011, di uno stanziamento pari a 25,5 milioni di euro.
Secondo lo studio realizzato da un consorzio di aziende, con la guida del team dei ricercatori italiani di Economisti Associati, tale importo dovrebbe essere incrementato e portato a 20 milioni di euro annui.
La maggior parte dei finanziamenti comunitari è stata finora destinata a progetti transnazionali, che si confermano i più idonei per sostenere gli obiettivi della Commissione, diffondendo le migliori pratiche e rafforzando la dimensione europea dello sport.
Per questo motivo, i ricercatori affermano che tali progetti - la cui durata dovrebbe essere estesa a loro avviso a tre anni come per altri programmi comunitari - dovrebbero beneficiare del 75% delle risorse complessive, pari, nella prospettiva di un incremento dello stanziamento, a 15 milioni di euro annui.
La questione dei fondi si intreccia con il dibattito sulla dimensione del prossimo budget dell'UE e deve tenere conto anche del fatto che l'articolo 165 del Trattato di Lisbona, su cui si fonda la competenza dell'UE nel settore dello sport, fornisce solo una base giuridica per l'azione e non fa promesse di finanziamenti specifici.
La Commissione europea stabilirà nel corso dell'autunno quante risorse destinare al programma post-2013. Intanto il portavoce del Commissario UE responsabile per lo sport, Androulla Vassiliou, ha riconosciuto nell'indipendenza del rapporto un valido contributo al lavoro della Commissione.