Crisi in Somalia: la risposta umanitaria dell'UE
La Commissione europea ha stanziato 27,8 milioni di euro per l'emergenza in Somalia, lo ha annunciato la commissaria europea per la cooperazione internazionale, Kristalina Georgieva, al rientro da un sopralluogo nel Corno d'Africa. La regione, colpita da siccità e carestie, si trova ad affrontare la più grande crisi umanitaria degli ultimi anni, con 12 milioni di persone coinvolte.
Nel corso della sua visita Kristalina Georgieva ha incontrato numerose famiglie somale costrette da decenni a rifugiarsi nei Paesi vicini, a causa dei conflitti e delle avversità naturali che hanno colpito la Somalia.
Nel campo profughi di Dadaab, infatti vivono, più di 400.000 persone (a fronte di una capienza massima di 90.000 persone), mentre ogni giorno 3.000 somali attraversano i confini del Paese per raggiungere l'Etiopia o il Kenya.
I nuovi fondi umanitari, che portano a 70 milioni di euro gli aiuti assegnati quest'anno dall'UE al Corno d'Africa, verranno utilizzati per:
- sostenere le famiglie rifugiate e le vittime che continuano a vivere in Somalia,
- salvaguardare la salute delle persone e degli animali in Somalia, Etiopia, Kenya e Djibouti.
"L'Europa ha risposto generosamente a questa crisi, ma la situazione sta peggiorando, soprattutto in Somalia", ha ricordato la commissaria. Con gli ulteriori aiuti, infatti, il budget europeo destinato al Corno d'Africa ammonterà a circa 158 milioni di euro.
Nel pomeriggio dello scorso 27 luglio, come annunciato, il Programma alimentare mondiale (Pam) ha dato il via al primo ponte aereo di aiuti alimentari (10 tonnellate di cibo) destinati alla Somalia, dove il tasso di mortalità infantile ha raggiunto la drammatica vetta dell'86%.
Secondo l'Unicef, infatti, quella della Somalia centro meridionale è "la carestia dei bambini' (554.000 quelli malnutriti, 6 su 10.000 quelli che muoiono di fame ogni giorno, oltre 400 quelli morti nel 2011.