Dal Recovery al Superbonus: cosa c'è nel decreto Semplificazioni

Decreto Semplificazioni - Foto di olia danilevich da PexelsInserito in un provvedimento che comprende anche la governance del Recovery Plan, il decreto Semplificazioni contiene una serie di novità importanti per il superbonus e non solo.

Recovery plan: come funziona la governance del Piano di ripresa?

Semplificare le norme e le procedure per velocizzare la realizzazione delle opere è decisivo, soprattutto in vista degli oltre 200 miliardi che stanno per arrivare in Italia con il Recovery Plan. Il decreto che riunisce governance del PNRR e Semplificazioni interviene su una serie di temi chiave.

Cosa c'è nel Semplificazioni per il superbonus

Una novità importante riguarda il superbonus: in base a quanto previsto dal decreto Semplificazioni, gli interventi agevolati con il 110 saranno considerati manutenzioni straordinarie e potranno essere realizzati con una Comunicazione di inizio lavori asseverata (CILA). Una novità che è destinata a snellire molto le procedure, ma che non potrà essere applicata agli interventi realizzati tramite demolizione e ricostruzione.

Il decreto estende inoltre il ventaglio degli interventi che potranno essere agevolati con il Superbonus a quelli di eliminazione delle barriere architettoniche realizzati da persone di età superiore a 65 anni. Per ottenere la maxi-detrazione, tali interventi dovranno essere realizzati congiuntamente ad uno dei lavori antisismici incentivati con il superbonus.

VIA e VAS

Il decreto Semplificazioni punta poi i riflettori sulla VIA, la valutazione di impatto ambientale, in particolare per gli interventi previsti dal Recovery Plan, dal Fondo Complementare e dal Piano nazionale energia e clima (PNIEC). La durata massima della procedura sarà di 130 giorni.

Il provvedimento vede nascere un'apposita commissione tecnica per la VIA: composta da un massimo di 40 persone che lavoreranno a tempo pieno in modo da garantire efficienza e capacità produttiva. Nel caso in cui i lavori (della commissione o dei dirigenti del Ministero della transizione ecologica e del Ministero della cultura) procedessero al rilento è previsto l’esercizio di un potere sostitutivo.

Per la tutela dei beni culturali e paesaggistici interessati dagli interventi previsti nel PNRR è istituita presso il ministero della Cultura una Soprintendenza speciale.

Il decreto agisce sulla VIA sia di competenza statale che regionale; prevista inoltre una modifica della disciplina concernente la valutazione ambientale strategica (VAS).

Procedure più semplici per le rinnovabili

Tema legato a filo doppio con gli incentivi per le energie rinnovabili, per cui è prevista una accelerazione delle procedure, indispensabile per ampliare il bacino di partecipanti alle procedure di asta e registro previste dal decreto FER.

Nel dettaglio, per le energie rinnovabili sono previste semplificazioni per la produzione di energia da fonti rinnovabili, l'installazione di infrastrutture energetiche, impianti di produzione e accumulo di energia elettrica, la bonifica dei siti contaminati e il repowering degli impianti esistenti.

Cosa prevede, nel dettaglio, il Recovery Plan per le energie rinnovabili

Dall'alta velocità alle dighe: le semplificazioni per le opere più importanti

Nel decreto Semplificazioni è previsto anche un pacchetto di misure dedicate ad un gruppo preciso di progetti: l’alta velocità ferroviaria sulla tratta Salerno-Reggio Calabria, l’alta velocità/alta capacità sulla Palermo-Catania-Messina, il potenziamento della linea Verona-Brennero, la diga foranea di Genova, la diga di Campolattaro a Benevento, la messa in sicurezza e l’ammodernamento del sistema idrico del Peschiera nel Lazio e il potenziamento delle infrastrutture del porto di Trieste.

Per assicurare una procedura veloce è previsto che tutti i pareri e le autorizzazioni richiesti - Conferenza dei servizi, valutazione di impatto ambientale, verifica archeologica, dibattito pubblico - vengano acquisiti sullo stesso livello progettuale, ossia sul progetto di fattibilità tecnico-economica per il quale il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici definirà i contenuti essenziali. Un Comitato speciale all’interno del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici indicherà le eventuali modifiche o integrazioni al progetto di fattibilità tecnico-economica che dovessero essere necessarie per rispettare le indicazioni contenute nei pareri e le autorizzazioni.

Il capitolo digitale

Indispensabili affinché gli investimenti previsti dal Recovery per l’innovazione non restino solo sulla carta sono le semplificazioni previste per la digital transformation. Nel dettaglio, il decreto prevede una semplificazione del procedimento di autorizzazione per l’installazione di infrastrutture di comunicazione elettronica e si agevola l’infrastrutturazione digitale degli immobili con reti in fibra ottica.

Inoltre, per agevolare il superamento del divario digitale si favorisce il sistema delle deleghe da parte di soggetti titolari di identità digitale. È potenziato il sistema delle banche dati e dello scambio di informazioni tra le stesse.

Gli appalti nel decreto semplificazioni

Per realizzare le infrastrutture nel PNRR il governo ha inserito anche una serie di riforme per accelerare la conclusione delle opere. Alcune trovano spazio proprio nel decreto Semplificazioni, in particolare negli articoli inerenti le opere pubbliche e il codice appalti. 

Nel dettaglio, per l’esecuzione dei contratti pubblici finanziati con le risorse previste dal PNRR e dal Fondo complementare saranno previsti “premi di accelerazione” per ogni giorno di anticipo sul termine contrattuale. Ma il decreto prevede anche penali per il ritardato adempimento, comprese tra lo 0,6 per mille e l’1 per mille al giorno e da determinare in relazione all’entità delle conseguenze legate al ritardo, con un massimo del 20 per cento dell’ammontare stesso.

Per quanto riguarda il subappalto, tema molto dibattuto all'interno della maggioranza, il decreto Semplificazioni prevede che:

  • fino al 31 ottobre 2021, in deroga alle norme in vigore che prevedono un limite del 30%, il subappalto non può superare la quota del 50% dell’importo complessivo del contratto di lavori, servizi o forniture. Sono comunque vietate l’integrale cessione del contratto di appalto e l’affidamento a terzi della integrale esecuzione delle prestazioni o lavorazioni che ne sono oggetto, così come l’esecuzione prevalente delle lavorazioni ad alta intensità di manodopera. Infine, il subappaltatore deve garantire gli stessi standard qualitativi e prestazionali previsti nel contratto di appalto e riconoscere ai lavoratori un trattamento economico e normativo non inferiore a quello che avrebbe garantito il contraente principale, inclusa l’applicazione degli stessi contratti collettivi nazionali di lavoro;
  • dal 1° novembre 2021, viene rimosso ogni limite quantitativo al subappalto, ma le stazioni appaltanti indicheranno nei documenti di gara le prestazioni o lavorazioni che devono essere eseguite obbligatoriamente a cura dell’aggiudicatario in ragione della loro specificità. Inoltre, le stesse dovranno indicare le opere per le quali è necessario rafforzare il controllo delle attività di cantiere e dei luoghi di lavoro e garantire una più intensa tutela delle condizioni di lavoro e della salute e sicurezza dei lavoratori e prevenire il rischio di infiltrazioni criminali, a meno che i subappaltatori siano iscritti nelle white list o nell’anagrafe antimafia;
  • il contraente principale e il subappaltatore sono responsabili in solido nei confronti della stazione appaltante.

Per assicurare la più ampia condivisione delle opere da realizzare, il decreto legge rafforza lo strumento del dibattito pubblico e le attività della Commissione istituita presso il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili per il confronto con la società civile e gli enti territoriali.

Infine, per gli interventi del PNRR è previsto un unico affidamento per la progettazione e l’esecuzione dell’opera sulla base del progetto di fattibilità tecnico-economica. L’aggiudicazione avverrà sulla base del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, che tiene conto anche degli aspetti qualitativi oltre che economici.

Tutte le informazioni relative alla programmazione, alla scelta del contraente, all’aggiudicazione ed esecuzione delle opere saranno gestite e trasmesse alla banca dati dei contratti pubblici dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) attraverso l’impiego di piattaforme informatiche interoperabili; le commissioni giudicatrici effettueranno la propria attività utilizzando, di norma, le piattaforme e gli strumenti informatici. La banca dati degli operatori economici è accorpata alla Banca dati dei contratti pubblici e verrà gestita da ANAC. All’interno della nuova banca dati, verrà istituito il fascicolo virtuale dell’operatore economico, nel quale saranno conservati tutti i dati e le informazioni necessarie ai fini della partecipazione alle procedure di gara, rendendo in tal modo più semplice le attività di verifica e controllo da parte delle stazioni appaltanti. Queste ultime dovranno avere requisiti di qualità in termini di esperienza pregressa documentata, personale qualificato e strumentazione tecnica adeguata.

Inserimento al lavoro di donne e giovani

Le aziende, anche di piccole dimensioni (sopra i 15 dipendenti) che partecipano alle gare per le opere del PNRR e del Fondo complementare e che risultino affidatarie dei contratti hanno l’obbligo di presentare un rapporto sulla situazione del personale in riferimento all’inclusione delle donne nelle attività e nei processi aziendali. In caso di violazione dell’obbligo, è prevista l’applicazione di penali e l’impossibilità di partecipare per 12 mesi a ulteriori procedure.

Nei bandi di gara saranno riconosciuti punteggi aggiuntivi per le aziende che utilizzano strumenti di conciliazione vita-lavoro, che si impegnino ad assumere donne e giovani sotto i 35 anni, che nell’ultimo triennio abbiano rispettato i principi di parità di genere e adottato misure per promuovere pari opportunità per i giovani e le donne nelle assunzioni, nei livelli retributivi e degli incarichi apicali. Salve motivate ragioni, le stazioni appaltanti includono nel bando l’obbligo del partecipante alla gara di riservare a giovani e donne una quota delle assunzioni necessarie per eseguire il contratto. Tra i criteri per partecipare alle gare vi è anche l’impegno a presentare la rendicontazione non finanziaria sulla sostenibilità sociale e ambientale dei processi produttivi.

Il testo del decreto Governance del Piano nazionale di rilancio e resilienza e prime misure di rafforzamento delle strutture amministrative e di accelerazione e snellimento delle procedure