La Ricerca in Europa con le Joint Technology Initiative - JTI

R&SLe Iniziative Tecnologiche Congiunte (Joint Technology Initiative - JTI) rappresentano una nuova forma di collaborazione pubblico-privato nel campo della R&S, attraverso le quali si potranno sostenere attività di ricerca in alcuni settori particolari che richiedono la mobilitazione di risorse ed investimenti ingenti, sia pubblici che privati, per la realizzazione di obiettivi ambiziosi e su larga scala.
Derivano principalmente dalle Piattaforme Tecnologiche Europee (ETP),  partnership pubblico-private informali e spontanee che raggruppano tutti gli attori rilevanti (stakeholders) intorno ad una visione ed un approccio comuni per lo sviluppo di tecnologie in un particolare settore o in alcune aree.

Ogni ETP in genere elabora:
  • un Vision Document, nel quale sono definiti gli obiettivi di ricerca a lungo termine (prossimi 20 anni),
  • una Strategic Research Agenda (SRA), che si occupa degli obiettivi a medio termine (7 anni), e
  • un Implementation Action Plan (IAP), che programma le attività biennalmente. 

In funzione dei parametri intorno ai quali si struttura l’Agenda Strategica di Ricerca di una ETP (settore, dimensioni e implicazioni del progetto, strumenti finanziari mobilitati) se ne possono distinguere due diverse tipologie:

  1. le Piattaforme Tecnologiche che non necessitano di una struttura giuridica e in linea generale si autofinanziano, anche partecipando alle tradizionali iniziative di finanziamento comunitario, nel rispetto delle normali procedure del Settimo Programma Quadro, e quindi presentando uno o più progetti e aspirando a superare la selezione operata dalla Commissione Europea.
  2. le Piattaforme Tecnologiche che, per dimensioni e complessità dell’Agenda Strategica di Ricerca, non possono essere realizzate attraverso i normali strumenti per il supporto delle attività di R&S esistenti, sia a livello comunitario sia a livello nazionale, e necessitano di una struttura giuridica specifica denominata Joint Technology Initiative (JTI), anche detta Iniziativa tecnologica comune o Impresa Comune.
Per rispondere dunque a tali complessità, nel dicembre 2006 il Consiglio europeo ha consentito l'istituzione di organismi internazionali che assumono la forma di "Iniziative tecnologiche congiunte".
 
Per l’effettiva implementazione di queste partnership a lungo termine il Consiglio ha disposto, tra la fine del 2007 e l’inizio del 2008, l’istituzione di Imprese comuni (Joint Undertaking – JU) sulla base all'articolo 171 del trattato costitutivo dell’Unione Europea: “La Comunità può creare imprese comuni o qualsiasi altra struttura necessaria alla migliore esecuzione dei programmi di ricerca, sviluppo tecnologico e dimostrazione comunitari”.
 
Le Imprese Comuni sono soggetti legali no profit di tipo “sui generis”. Ciò vuol dire che non esiste alcuno schema predefinito di riferimento e quindi, al momento della loro costituzione, tutti i soci fondatori devono definire di comune accordo:
  • la struttura dell’Impresa Comune;
  • le procedure di funzionamento dell’Impresa Comune;
  • il budget a disposizione e la sua provenienza;
  • le aree tematiche di interesse.
Sono costituite dalla Commissione europea, da una associazione industriale in rappresentanza di tutte le imprese, università ed enti di ricerca operanti nello specifico settore tecnologico e, per le sole JTI ARTEMIS ed ENIAC, gli Stati membri e associati che ne hanno fatto richiesta.

Ciascuna JTI, una volta definita la propria Agenda di ricerca sulla base della SRA della Piattaforma tecnologica europea di riferimento, potrà supportare le attività di ricerca e sviluppo solitamente tramite bandi ma anche tramite altre iniziative focalizzate alla particolare area tecnologica interessata.

I fondi di cui disporranno le JTI provengono dalle corrispondenti aree tematiche del 7° Programma quadro comunitario e, nel caso di ARTEMIS ed ENIAC anche dagli Stati membri che ne fanno parte.

Sono state istituite le seguenti Imprese comuni:
 
ARTEMIS (Ricerca e Tecnologia Avanzate per l'Intelligenza Integrata nei Sistemi)
riunisce i principali operatori del settore dei sistemi integrati (si riferiscono a computer o microprocessori inseriti all'interno degli oggetti che ci circondano). L'obiettivo della Artemis Joint Technology Initiative (JTI) è di far aumentare gli investimenti privati nel settore dei sistemi integrati in Europa e di consentire un effettivo coordinamento sinergico delle risorse e dei fondi del Programma quadro comunitario, dei programmi nazionali di R&S, delle iniziative intergovernative (EUREKA) e delle industrie, università ed enti di ricerca europei, contribuendo così alla crescita, alla competitività ed allo sviluppo sostenibile dell’Europa.
 
L’Impresa Comune (JU) ARTEMIS che è stata costituita con decisione del Consiglio europeo del 20 dicembre 2007 ed è diventata operativa il 22 febbraio 2008. I membri fondatori della JU sono la Commissione Europea, gli Stati membri o associati che ne hanno fatto richiesta  (tra cui l’Italia) e l’associazione industriale no profit ARTEMISIA che riunisce tutti i soggetti industriali europei che ne hanno fatto richiesta.
 
ARTEMIS avrà una durata decennale (2008-2017) e potrà disporre di un budget di 410 M€ provenienti dalla priorità ICT del 7° Programma Quadro comunitario. A questi fondi dovranno aggiungersi almeno altri 740 M€ messi a disposizione dagli Stati membri.
 
Le tematiche di ricerca di interesse per ARTEMIS, possono essere raggruppate nei seguenti 8 sottoprogrammi (ASP): 
- ASP1. Methods and processes for safety-relevant embedded systems,
- ASP2. Person-centric health management,
- ASP3. Smart environments and scalable digital services,
- ASP4. Efficient manufacturing and logistics,
- ASP5. Computing environments for embedded systems,
- ASP6. Security, privacy and dependability,
- ASP7. Embedded technology for sustainable urban life,
- ASP8. Human-centric design of embedded systems.
 
ARTEMIS finanzia progetti di ricerca e sviluppo tramite bandi pubblici. Il Bando Artemis 2009 prevede due scadenze:
- proposte preliminari devono essere presentate entro il 15 aprile 2009,
- proposte complete entro il 3 settembre 2009.
Le risorse europee disponibili per l'iniziativa, pari a circa 37milioni di euro, sono integrate dai vari paesi che partecipano al programma con fondi nazionali. Per l'Italia lo stanziamento è di 10milioni di euro.
 
ENIAC JU (European Nanonelectronics Initiative Advisory Council Joint Undertaking)
è la piattaforma tecnologica europea per la nanoelettronica, e ha l'obiettivo di far aumentare gli investimenti privati nel settore delle tecnologie nanoelettroniche in Europa e di consentire un effettivo coordinamento sinergico delle risorse e dei fondi del Programma quadro comunitario, dei programmi nazionali di R&S, delle iniziative intergovernative (EUREKA) e delle industrie, università ed enti di ricerca europei, contribuendo così alla crescita, alla competitività ed allo sviluppo sostenibile dell’Europa.
 
Ll’Impresa Comune (JU) ENIAC è costituita, con decisione del Consiglio europeo del 20 dicembre 2007, diventata operativa il 22 febbraio 2008, da un partenariato pubblico/privato che riunisce la Comunità Europea e circa 17 paesi europei con AENEAS (Association for European NanoElectronics ActivitieS), un’associazione industriale non-profit che rappresenta gli attori di R&D nell’area della nanoelettronica (società, centri di ricerca, università).
 
Gli stati membri dell’ENIAC sono: Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Estonia, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Irlanda, Italia, Lituania, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Portogallo, Repubblica Slovacca, Spagna, Svezia, Regno Unito.
 
ENIAC avrà una durata decennale (2008-2017) e potrà disporre di un budget di 440 M€ provenienti dalla priorità ICT del 7° Programma Quadro comunitario. A questi fondi dovranno aggiungersi almeno altri 790 M€ messi a disposizione dagli Stati membri.
 
Le tematiche di ricerca di interesse per ENIAC possono essere raggruppate nei seguenti 8 sottoprogrammi (SP): 
- SP1 - Nanoelectronics for Health and Wellness,
- SP2 - Nanoelectronics for Transport & Mobility,
- SP3 - Nanoelectronics for Security & Safety,
- SP4 - Nanoelectronics for Energy & Environment,
- SP5 - Nanoelectronics for Communications,
- SP6 - Nanoelectronics for e-Society,
- SP7 - Design Methods and Tools for Nanoelectronics,
- SP8 - Equipment & Materials for Nanoelectronics.
 
ENIAC JU finanzia progetti di ricerca e sviluppo tramite bandi pubblici. Il Bando ENIAC 2009 prevede due scadenze:
- proposte preliminari devono essere presentate entro il  6 maggio 2009 (termine scaduto),
- proposte complete entro il 3 settembre 2009.
Il budget a disposizione ammonta a 104.423.500 euro.
 
CLEAN SKY
ha l’obiettivo principale di consentire uno sviluppo ecologicamente sostenibile del sistema del trasporto aero. In particolare saranno sviluppate le tecnologie ricadenti in 6 settori, ciascuno dei quali andrà a costituire un cosiddetto Dimostratore Tecnologico Integrato (ITD) e sarà guidato da due dei soci fondatori (ITD co-leader):
  •  velivoli ad ala fissa (aerei di grandi dimensioni), guidato da AIRBUS e SAAB,
  • aerei regionali (di piccole dimensioni ma sempre per uso commerciale), guidato da ALENIA ed EADS CASA,
  • velivoli ad ala rotante (elicotteri), guidato da AgustaWestland ed Eurocopter,
  • motori, guidato da Rolls-Royce e Safran,
  • sistemi elettronici di bordo, guidato da Thales e Liebherr,
  • progettazione ecocompatibile, guidato da Dassault Aviation e Fraunhofer Institute.
I membri fondatori della JU sono la Commissione Europea, le 12 principali industrie aeronautiche europee co-leader dei summenzionati ITD e 74 membri associati selezionati tramite un bando pubblico. La Commissione e i 12 leader degli ITD saranno responsabili per tutte le decisioni strategiche riguardanti la JTI mentre i membri associati potranno prendere parte ad uno o più degli ITD e, di conseguenza, potranno partecipare ai processi decisionali riguardanti esclusivamente gli ITD a cui partecipano.
 
Le attività di R&S avviate dalla JU saranno supportate tramite un contributo comunitario (proveniente dal tema “Trasporti – incluso aeronautica” del 7° Programma Quadro) fino ad un massimo di 800 M€ (inclusi i costi operativi). I partner privati della JU dovranno partecipare con un contributo “in natura” di valore almeno pari a quello comunitario.
 
Il contributo comunitario sarà distribuito come segue:
  • fino a 400 M€ saranno destinati ai leader degli ITD e fino a 200 M€ ai membri associati,
  • fino a 200 M€ saranno destinati a partner esterni selezionati tramite bandi competitivi.
 
IMI (INNOVATIVE MEDICINE INITIATIVE)
si prefigge di favorire il dinamismo e la competitività del settore biofarmaceutico europeo concentrandosi sui processi e sulle metodologie miranti a valutare l’efficacia e la sicurezza di nuovi farmaci, al fine di ridurre i tempi che intercorrono tra la messa a punto di nuovi medicinali e la loro commercializzazione.
 
In particolare IMI si pone i seguenti obiettivi:
  • migliorare la previsione della sicurezza e dell’efficacia dei nuovi farmaci “candidati” nelle prime fasi del loro sviluppo, prima dell’avvio di test clinici, particolarmente onerosi;
  • evitare la duplicazione delle attività di ricerca, sia nel settore pubblico che in quello privato, mediante sistemi di gestione della conoscenza sviluppati congiuntamente;
  • colmare le lacune nella formazione dei professionisti per disporre di una manodopera più qualificata in Europa in questo settore.

I membri fondatori sono la Comunità europea, rappresentata dalla Commissione, e la EFPIA. Le attività di R&S avviate dalla JU saranno supportate fino ad un massimo di 1.000 M€, gestito direttamente dalla JU e proveniente dal tema “Salute” del 7° Programma Quadro.

Il finanziamento delle attività di ricerca verrà realizzato tramite la pubblicazione di bandi aperti da parte della JU. Le aziende farmaceutiche membri dell’EFPIA non avranno diritto ai finanziamenti della JU e dovranno autofinanziare al 100% il proprio contributo. I fondi comunitari andranno invece a beneficio di istituzioni del mondo accademico e della ricerca, associazioni dei pazienti e PMI che partecipano ai progetti assieme alle industrie farmaceutiche.

FCH (FUEL CELLS AND HYDROGEN)
dovrà creare le condizioni necessarie per la penetrazione delle tecnologie delle celle a combustibile e dell’idrogeno nel mercato, definendo un programma comune di ricerca seguendo le raccomandazioni avanzate dalla corrispondente Piattaforma Tecnologica Europea nella sua Strategic Research Agenda (SRA). In particolare l'attenzione sarà focalizzata su quelle attività di R&S applicata e di dimostrazione che potranno portare allo sviluppo di prodotti da immettere sul mercato nel periodo 2015 -2020.

La Joint Undertaking FCH è stata istituita con decisione del Consiglio europeo del 30 maggio 2008 per un periodo che termina il 31 dicembre 2017. I membri fondatori della JU sono la Commissione Europea ed una società senza fini li lucro che riunisce le aziende europee attive nel settore (European Fuel Cell and Hydrogen Joint Technology Initiative Industry Grouping Aisbl – in breve Industry Grouping). E’ prevista anche la possibilità di adesione alla JU di un Research Grouping che rappresenta organizzazioni di ricerca no profit, università e centri di ricerca.

Le attività di R&S avviate dalla JU saranno supportate tramite un contributo comunitario fino ad un massimo di 470 M€, gestito direttamente dalla JU e proveniente dai temi “Energia”, “Nanoscienze, Nanotechnologie, Materiali e nuove Tecnologie di produzione”, “Ambiente (incluso il cambiamento climatico)” e “Trasporti (incluso aeronautica)” del 7° Programma Quadro.