Legge Stabilita' 2016 - al via sostegno per inclusione attiva SIA
In GURI il decreto che dà avvio al Sostegno per l'Inclusione Attiva (SIA) in tutto il territorio nazionale.
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Il 28 gennaio 2016 il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge delega collegato alla legge di Stabilità 2016 con le disposizioni per il contrasto della povertà e il riordino delle prestazioni e dei servizi sociali. Il testo è stato esaminato in sede referente dalle Commissioni Lavoro e Affari sociali della Camera ed è arrivato nell'aula di Montecitorio con alcune modifiche rispetto alla versione varata dal CdM. Con 221 voti favorevoli, 22 contrari e 63 astenuti, il 14 luglio la Camera ha approvato il disegno di legge, che si avvia ora all’esame del Senato.
Tra le altre cose, il ddl delega il Governo ad adottare una misura nazionale di contrasto alla povertà, volta a rafforzare lo strumento della Carta acquisti sperimentale – SIA (Sostegno per l'Inclusione Attiva).
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Sostegno per l'Inclusione Attiva (SIA) in GURI
Il Sostegno per l'Inclusione Attiva (SIA) è una misura attiva di contrasto alla povertà sperimentata dal 2013 in alcune grandi città italiane, e che, in base a quanto previsto dalla Legge di Stabilità 2016, viene estesa da quest'anno a tutto il territorio nazionale.
Il SIA prevede l'erogazione di un sussidio a nuclei familiari in condizioni economiche di estremo disagio tramite una carta di pagamento elettronico, che può essere utilizzata per acquistare generi alimentari, prodotti farmaceutici e parafarmaceutici e per pagare le bollette domestiche di luce e gas.
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Le risorse finalizzate all'avvio su tutto il territorio nazionale del SIA, si legge nel decreto pubblicato in Gazzetta, sono individuate nel Fondo Carta Acquisti per l'anno 2016 a valere su:
- risorse di cui all'art. 3, comma 2, del decreto-legge n. 76 del 2013, pari a 167 milioni di euro;
- risorse di cui all'art. 1, comma 216, sesto periodo, della legge n. 147 del 2013 (Legge di Stabilità 2014), pari a 40 milioni di euro per ciascuno degli anni 2014-2016;
- risorse, quantificate in 70,325 milioni di euro, che, sulla base dello stanziamento del Fondo Carta Acquisti nel biennio 2015-2016 e in relazione al numero di beneficiari della carta acquisti ordinaria, si rendono disponibili ai sensi dell'art. 1, comma 216, terzo periodo, della legge n. 147 del 2013 ;
- risorse attribuite ai Comuni con popolazione residente superiore a 250mila abitanti che non risultino erogate al termine della sperimentazione, quantificate in non meno di 12,675 milioni di euro;
- risorse di cui all'art. 1, comma 387, lettera a), della legge n. 208 del 2015 (Legge di stabilità 2016) a valere sul Fondo povertà pari a 380 milioni di euro.
Tali fondi, si legge ancora nel decreto, vengono ripartiti in maniera che ai residenti di ciascuna Regione e Provincia autonoma siano attribuite carte SIA per un valore complessivo di risorse proporzionale alla popolazione in condizione di maggior bisogno residente nella stessa.
I beneficiari dello strumento sono i nuclei familiari in possesso di specifici requisiti per tutto il corso di erogazione del beneficio:
- presenza di un componente minorenne, o di una persona con disabilità e di almeno un suo genitore, o di una donna in stato di gravidanza accertata;
- ISEE in corso di validità inferiore o uguale a 3mila euro;
- nel caso di godimento da parte di componenti il nucleo familiare di altri trattamenti economici di natura previdenziale, indennitaria e assistenziale, a qualunque titolo concessi dallo Stato o da altre pubbliche amministrazioni, valore complessivo per il nucleo familiare di tali trattamenti inferiore a 600 euro mensili;
- nessun componente il nucleo familiare beneficiario della nuova prestazione di assicurazione sociale per l'impiego (NASpI);
- nessun componente il nucleo familiare in possesso di autoveicoli immatricolati la prima volta nei dodici mesi antecedenti la richiesta, o in possesso di autoveicoli di cilindrata superiore a 1.300 cc o motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc, immatricolati la prima volta nei tre anni antecedenti.
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La richiesta del beneficio deve essere presentata da un componente del nucleo familiare al Comune di residenza, che, coordinandosi a livello di Ambito territoriale, deve predisporre un progetto personalizzato di presa in carico, finalizzato al superamento della condizione di povertà, al reinserimento lavorativo e all'inclusione sociale. La mancata sottoscrizione del progetto è – si legge nel decreto - motivo di esclusione dal beneficio.
Le richieste di beneficio possono essere presentate dal 2 settembre 2016.