Abruzzo: Programma di Sviluppo Rurale - PSR 2014-2020
ll Programma di Sviluppo Rurale della Regione Abruzzo è volto al supporto della crescita dell'agricoltura, della selvicoltura, delle zone rurali dell’Abruzzo. La nuova programmazione si concentra sulla crescita intelligente sostenibile e inclusiva.
Il Programma di Sviluppo Rurale si applica su tutto il territorio della Regione Abruzzo. Per il periodo di programmazione 2014-2020 la Regione viene classificata come Regione in Transizione. In linea con quanto previsto dal Regolamento 1305/2013, gli interventi previsti e la loro attuazione presentano modalità differenziate in funzione delle priorità emergenti dall'analisi e della classificazione territoriale.
L’Accordo di Partenariato classifica il territorio rispetto all’identificazione di 4 Macroaree:
- Poli Urbani;
- Agricoltura intensiva;
- Aree rurali intermedie;
- Aree rurali svantaggiate.
Punti di forza individuati nella zona di programmazione
L’Abruzzo è una delle regioni italiane specializzate nell’area tecnologica Agrifood, articolata a sua volta in numerosi subsettori di specializzazione e connessa con tecnologie abilitanti di supporto quali le ICT e la Micro/Nanoelettronica. Il sistema universitario presenta specializzazioni nel settore agro-bio-veterinario e vi è un sistema articolato di enti di ricerca pubblici, sia facenti capo al sistema nazionale della ricerca che promossi a livello regionale.
La strategia regionale per l’innovazione nel settore industriale è stata recentemente rinnovata favorendo un sistema basato sull’aggregazione (poli di innovazione e reti di impresa), e vi è la presenza di distretti per la qualità e la sicurezza nel settore agroalimentare. Il settore primario e quello dell’industria alimentare contribuiscono a sostenere una quota importante dell’occupazione regionale, con una quota di occupazione femminile generalmente più elevata rispetto al settore agricolo nazionale. In aggiunta, l’industria alimentare in Abruzzo risulta il primo comparto manifatturiero per numero di imprese attive. I dati intercensuari mettono in evidenza un incremento della dimensione media delle aziende e un processo di ristrutturazione aziendale in atto, riscontrato in pressoché tutte le filiere, ad eccezione della filiera del florovivaismo, anche se la dinamica è in linea con le caratteristiche proprie del settore e di quanto accade anche a livello nazionale. L’aumento della dimensione media si accompagna ad un processo di concentrazione fondiaria, con una diminuzione del numero di aziende e delle superfici delle unità inferiori a 10 ettari ed un aumento in numero e superfici delle unità superiori a 20 ettari.
Pur in un contesto di generale diminuzione degli allevamenti si possono cogliere segnali di ristrutturazione del sistema zootecnico, con un aumento delle dimensioni medie aziendali, che pure rimangono di molto inferiori alla media nazionale e una inversione di tendenza per gli allevamenti bovini nelle aree montane. Inoltre, l’impatto delle attività zootecniche risulta relativamente contenuto; l’indicatore di contesto, infatti, evidenzia che il 55% della superficie destinata a foraggio e pascolo in Abruzzo ha un carico zootecnico inferiore ad una UBA.
L’agriturismo risulta essere tra le attività connesse quella più praticata dalle aziende abruzzesi e la ricettività agrituristica ha avuto uno sviluppo in termini di posti letto nettamente superiore a quello delle altre tipologie ricettive, accompagnando l’aumento della domanda turistica e favorendo la ricomposizione delle presenze turistiche dalle strutture alberghiere verso quelle complementari. Le aziende gestite da giovani (capo azienda con un’età inferiore ai 40) hanno una dimensione media superiore rispetto a quelle con capoazienda più anziani, sia in termini di superficie agricola che di produzione standard e di giornate di lavoro impiegate. L’impiego di lavoro per azienda (in media 191 giornate l’anno) si avvicina a quello dell’occupazione a tempo pieno.
I dati mettono in luce una produttività del lavoro elevata nelle aziende specializzate di grandi dimensioni. Un elemento importante è la forte vocazionalità di alcuni territori (e province) e la significatività dal punto di vista economico sociale, culturale e ambientale di alcune produzioni agroalimentari. Questo contribuisce anche ad attribuire ai prodotti abruzzesi una certa significatività sugli scambi agroalimentari nazionali, soprattutto per alcuni prodotti (vino, cereali, carni, ortofrutticoli).
L’Abruzzo è la regione che presenta la maggiore percentuale di Zone di Protezione Speciale (ZPS), Siti di Importanza Comunitaria (SIC) e Rete Natura 2000, con 58 siti sotto la direttiva Habitat che interessano il 36,3% dell’intero territorio la regione Abruzzo è al primo posto a livello nazionale. Vi è un’ampia estensione di sistemi agricoli che generano aree ad alto valore naturale e la superficie boscata regionale copre una quota di territorio elevata, superiore alla media nazionale. Il 52,5% dei boschi ricade all’interno della rete Natura 2000, con forti potenzialità di un uso multifunzionale delle superfici boscate e di integrazione con il settore turistico. Entro il 2014 la maggior parte delle aree SIC e ZPS sarà dotata di un proprio piano di gestione (PdG) ed entro il 2015 tutte le aree Natura 2000 avranno il proprio PdG.
Elevata presenza di studi e ricerche nell’ambito della gestione della biodiversità e di elementi che tracciano modalità e strumenti propedeutici ad evitare i conflitti tra preservazione della fauna e della flora e degli habitat prioritari e attività agricole tra aree ad elevato valore naturale Le superfici forestali regionali coprono il 41% del territorio, garantendo una notevole disponibilità di provvigione legnosa per ettaro da destinare alle rispettive filiere industriali ed energetiche, e al contempo assicurando funzioni ambientali in termini di presidio del territorio, tutela della biodiversità, regolazione del ciclo delle acque e mitigazione nei confronti del cambiamento climatico aumentando le potenzialità dell’uso del patrimonio boschivo, e al contempo garantendo un’ottima funzione di sink di carbonio. Per quanto riguarda l’utilizzo di input, la percentuale di superficie agricola “intensiva” è minore rispetto a quella calcolata per l’Italia e per l’Europa.
In generale l’impiego di fertilizzanti è basso e, nel contempo, alcune particolari pratiche agronomiche di tipo conservativo, quali la semina su sodo, risultano piuttosto diffuse. Rispetto alle regioni confinanti ed all’Italia, l’Abruzzo ha emissioni derivanti dal comparto energia per il settore agricolo decisamente più contenute, sia in valore assoluto che in relazione alla superficie regionale. Questa caratteristica è in parte dovuta alle diffuse pratiche di agricoltura estensiva e pedemontana che non richiedono o impediscono l’utilizzo diretto e ripetuto dei mezzi meccanici. Per quanto riguarda le emissioni di metano, legate soprattutto alla presenza di animali e gestione delle loro deiezioni, la regione ricopre il quattordicesimo posto sul ranking nazionale e presenta una sostanziale diminuzione delle stesse di circa il 38% nel periodo 1990-2010. Il territorio è dotato di diversi elementi di attrazione turistica ti tipo naturalistico (parchi e riserve naturali), culturale (piccoli borghi, monumenti religiosi, festival culturali), religioso (chiese di particolare pregio, manifestazioni religiose, ecc.) ed enogastronomico (cucina tipica regionale, strade del vino, ecc.). A questo si accompagna la presenza di una ricettività abbastanza variegata fatta di esercizi alberghieri e strutture complementari.
Obiettivi generali
Il PSR della Regione Abruzzo individua i seguenti obiettivi generali:
- A - Competitività del settore agricolo e forestale,
- B - Gestione sostenibile delle risorse naturali,
- C - Coesione territoriale,
Priorità
Il PSR Abruzzo 2014-2020 individua sei priorità:
- promuovere il trasferimento di conoscenze e l’innovazione nel settore agricolo e forestale,
- potenziare la redditività e la competitività nel settore agricolo e la gestione sostenibile delle foreste,
- promuovere l’organizzazione delle filiere agroalimentari e la gestione del rischio,
- tutelare, preservare e valorizzare gli ecosistemi naturali,
- incoraggiare le attività economiche a basse emissioni di carbonio e resistenti ai cambiamenti climatici,
- promuovere l’inclusione sociale, la riduzione della povertà e lo sviluppo economico delle zone rurali.
Priorità 1 - Focus Aree:
- stimolare l'innovazione, la cooperazione e lo sviluppo della base di conoscenze nelle zone rurali,
- rinsaldare i nessi tra agricoltura, produzione alimentare e silvicoltura, da un lato, e ricerca e innovazione, dall'altro, anche al fine di migliorare la gestione e le prestazioni ambientali,
- incoraggiare l'apprendimento lungo tutto l'arco della vita e la formazione professionale nel settore agricolo e forestale.
Priorità 2 - Focus Aree:
- migliorare le prestazioni economiche di tutte le aziende agricole e incoraggiare la ristrutturazione e l'ammodernamento delle aziende agricole, in particolare per aumentare la quota di mercato e l'orientamento al mercato nonchè la diversificazione delle attività,
- favorire l'ingresso di agricoltori adeguatamente qualificati nel settore agricolo e, in particolare, il ricambio generazionale.
Priorità 3 - Focus Aree:
- migliorare la competitività dei produttori primari integrandoli meglio nella filiera agroalimentare attraverso i regimi di qualità, la creazione di un valore aggiunto per i prodotti agricoli, la promozione dei prodotti nei mercati locali, le filiere corte, le associazioni e organizzazioni di produttori e le organizzazioni interprofessionali,
- sostenere la prevenzione e la gestione dei rischi ambientali.
Priorità 4 - Focus Aree:
- salvaguardia, ripristino e miglioramento della biodiversità nell'agricoltura e alto valore naturalistico, nonchè dell'assetto paesaggistico dell'Europa,
- migliore gestione delle risorse idriche, compresa la gestione dei fertilizzanti e dei pesticidi,
- prevenzione dell'erosione dei suoli e migliore gestione degli stessi.
Priorità 5 - Focus Aree:
- rendere più efficiente l'uso dell'acqua nell'agricoltura,
- rendere più efficiente l'uso dell'energia nell'agricoltura e nell'industria alimentare,
- favorire l'approvvigionamento e l'utilizzo di fonti di energia rinnovabili, sottoprodotti, materiali di scarto e residui e altre materie grezze non alimentari ai fini della bioeconomia,
- ridurre le emissioni di gas a effetto serra e di ammoniaca prodotte dall'agricoltura,
- promuovere la conservazione e il sequestro del carbonio nel settore agricolo e forestale.
Priorità 6 - Focus Aree:
- favorire la diversificazione, la creazione e lo sviluppo di piccole imprese nonchè dell'occupazione,
- stimolare lo sviluppo locale nelle zone rurali,
- promuovere l'accessibilità, l'uso e la qualità delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC) nelle zone rurali.
Misure
Nell'ambito delle suddette priorità e focus aree sono attivate le seguenti misure:
- Misura 1 - Trasferimento di conoscenze e azioni di informazione
- Misura 2 - Servizi di consulenza, di sostituzione e di assistenza alla gestione delle aziende agricole
- Misura 3 - Regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari
- Misura 4 - Investimenti in immobilizzazioni materiali
- Misura 5 - Ripristino del potenziale produttivo agricolo danneggiato da calamità naturali e da eventi catastrofici e introduzione di adeguate misure di prevenzione
- Misura 6 - Sviluppo delle aziende agricole e delle imprese
- Misura 7 - Servizi di base e rinnovamento dei villaggi nelle zone rurali
- Misura 8 - Investimenti nello sviluppo delle aree forestali e nel miglioramento della redditività delle foreste
- Misura 10 - Pagamenti agro-climatico-ambientali
- Misura 11 - Agricoltura biologica
- Misura 13 - Indennità a favore delle zone soggette a vincoli naturali o ad altri vincoli specifici
- Misura 16 - Cooperazione
- Misura 19 - Sostegno allo sviluppo locale LEADER - (SLTP - sviluppo locale di tipo partecipativo)
- Misura 20 - Assistenza tecnica negli Stati membri
- Misura 113 - Prepensionamento
- Misura 131 - Rispetto dei requisiti prescritti dalla normativa comunitaria
- Misura 341 - Acquisizione di competenze, animazione e attuazione
Stanziamento
In risposta agli eventi sismici avvenuti a partire dal 24 agosto 2016, la Conferenza Stato/Regioni del 22 giugno 2017 ha attivato un contributo di solidarietà a favore dei PSR Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria. Al PSR Abruzzo è destinata una cifra pari a 46.669.759 euro. Lo stanziamento aggiornato del programma è dunque 479.465.592 euro.
Aggiornamenti
In data 13 novembre 2015 la Commissione europea ha adottato il PSR Abruzzo 2014-2020.
Con decisione di esecuzione della Commissione europea del 14 novembre 2016 è stata approvata la modifica n. 1 del PSR Abruzzo 2014-2020.
Approvata con determinazione direttoriale n. DPD/157 del 9 maggio 2017 la Revisione delle “Linee guida operative per l’avvio dell’attuazione del PSR 2014/2020”.
In risposta agli eventi sismici avvenuti a partire dal 24 agosto 2016, la Conferenza Stato/Regioni del 22 giugno 2017 ha attivato un contributo di solidarietà a favore dei PSR Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria. Al PSR Abruzzo è destinata una cifra pari a 46.669.759 euro. Lo stanziamento finale del programma è dunque 479.465.592 euro.
- #TitoloData aperturaData chiusura
- 102 May 201903 Jun 2019