Le novità sullo sportello unico doganale UE
Parlamento UE e Consiglio hanno raggiunto l’accordo politico sulla creazione dello sportello unico doganale europeo, che velocizzerà le formalità doganali in capo alle imprese, grazie ad un mix di digitalizzazione e aggregazione delle informazioni da trasmettere. Un vantaggio per tutte le aziende che operano tra mercati diversi.
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I co-legislatori europei hanno infatti conseguito un'intesa provvisoria sulla nuova iniziativa che agevola lo scambio delle informazioni elettroniche comunicate dagli operatori fra le diverse autorità interessate dallo sdoganamento delle merci. Soddisfatta la Commissione europea. Come ha infatti spiegato il commissario per l'Economia, Paolo Gentiloni, “l’'accordo sullo sportello unico per le dogane apre la strada a una condivisione di informazioni semplificata fra le autorità nazionali e gli operatori commerciali”, comportando “meno burocrazia” e dando “un impulso al nostro modello commerciale fondato sulla fiducia e la conformità”.
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Cos'è lo sportello unico doganale UE?
Lo sportello unico doganale dell'UE - proposto nell'ambito del nuovo piano d'azione sulle dogane - intende infatti rendere più agevole per le diverse autorità doganali scambiare per via elettronica le informazioni trasmesse dagli operatori, i quali potranno presentare una sola volta i dati richiesti per l'importazione o l'esportazione delle merci.
L'obiettivo è rafforzare la cooperazione e il coordinamento tra le diverse autorità al fine di agevolare la verifica automatizzata delle formalità non doganali per le merci che entrano nell'UE o che escono dal territorio dell'Unione.
Ogni anno l'unione doganale facilita gli scambi commerciali di merci per un valore di oltre 3.500 miliardi di euro. L'efficienza dello sdoganamento e dei controlli doganali è essenziale per consentire il flusso regolare degli scambi commerciali, tutelando nel contempo i cittadini, le imprese e l'ambiente dell'UE. La crisi del coronavirus ha messo in evidenza l'importanza di disporre di processi doganali agili, ma robusti, e questo aspetto diventerà sempre più rilevante con il costante aumento dei volumi degli scambi e l'emergere di nuove tendenze connesse alla digitalizzazione e al commercio elettronico, come ad esempio nuove forme di frode.
Attualmente le formalità richieste alle frontiere esterne dell'UE coinvolgono spesso molte autorità diverse responsabili di settori differenti, come la salute e la sicurezza, l'ambiente, l'agricoltura, la pesca, il patrimonio culturale, la vigilanza del mercato e la conformità dei prodotti. Le imprese devono pertanto trasmettere informazioni a più autorità diverse, ciascuna con il proprio portale e le proprie procedure. Questa pratica è complessa e dispendiosa in termini di tempo per gli operatori commerciali e riduce la capacità delle autorità di agire in modo congiunto nella lotta contro i rischi.
La proposta presentata dalla Commissione e negoziata da Parlamento e Consiglio costituisce il primo passo verso la creazione di un quadro digitale per una cooperazione rafforzata fra tutte le autorità di frontiera attraverso uno sportello unico. Lo sportello unico consentirà alle imprese e agli operatori commerciali di presentare dati in un unico portale in un singolo Stato membro, riducendo in tal modo duplicazioni, tempi e costi.
Si tratta di un progetto ambizioso, che comporterà investimenti ingenti a livello dell'Unione e degli Stati membri per essere pienamente attuato nel corso del prossimo decennio. La Commissione sosterrà gli Stati membri in questa preparazione, anche attraverso finanziamenti del Recovery and Resilience Facility, per consentire loro di sfruttare appieno i benefici a lungo termine dello sportello unico.
Gli step per la creazione dello sportello unico doganale UE
L'accordo politico raggiunto il 19 maggio 2022 rappresenta la fase successiva per la creazione di un quadro di riferimento digitale per una cooperazione potenziata fra tutte le autorità di frontiera.
Dopo la sua adozione formale da parte del Parlamento europeo e del Consiglio, il cronoprogramma dello strumento prevede che la sua componente intergovernativa entri in vigore entro il 2025, mentre il sistema "dalle imprese alla pubblica amministrazione" sarà accessibile in una fase successiva.
Come spiegano infatti da Bruxelles, “inizialmente lo sportello unico dell'UE rafforzerà gli scambi fra le amministrazioni e consentirà alle imprese e agli operatori di recuperare documenti e autorizzazioni doganali rilasciati da sistemi non doganali dell'Unione come TRACES, mettendoli automaticamente a disposizione delle dogane nazionali in formato digitale”.
Lo step successivo sarà invece quello della fase "dalle imprese alla pubblica amministrazione", che permetterà agli operatori commerciali “di fornire i dati attraverso un unico portale in un singolo Stato membro, superando così la necessità di utilizzare sistemi non doganali e riducendo duplicazioni, tempi e costi. Le autorità doganali e le altre autorità saranno quindi in grado di utilizzare collettivamente questi dati - spiega l’UE - il che permetterà di adottare un approccio pienamente coordinato allo sdoganamento delle merci e di avere un quadro d'insieme più chiaro a livello dell'UE delle merci che entrano nel territorio dell'Unione o ne escono”.