Fondo sociale clima: consultazione per l’applicazione del principio DNSH

Foto di Lina Trochez da UnsplashC'è tempo fino al 28 maggio per partecipare alla consultazione lanciata dalla Commissione europea sull’applicazione del principio "DNSH - Do no significant harm" al Fondo sociale per il clima, invitando gli stakeholder ad esprimere un feedback in vista del prossimo Quadro finanziario pluriennale.

Fondo sociale clima: nuovo strumento UE per finanziare ristrutturazioni green e trasporti a zero emissioni

Cos’è il Fondo sociale per il clima

Il Fondo sociale per il clima, che sarà operativo dal 2027, è stato creato dalla Commissione europea per ridurre le emissioni derivanti dalla combustione di carburante negli edifici, nel trasporto stradale e in altri settori.

In particolare, il Fondo punta a fornire agli Stati membri finanziamenti dedicati in modo che gli individui più vulnerabili, come le famiglie in stato di povertà energetica o le microimprese, siano supportati economicamente e non lasciati indietro nel processo di transizione. I principali investimenti che possono essere finanziati tramite il fondo sono quelli destinati all’efficienza energetica, alla ristrutturazione degli edifici, alle energie rinnovabili, nonché a soluzioni di mobilità a basse emissioni.

Tutte queste misure e investimenti saranno inseriti nei piani nazionali per il clima sociale che verranno presentati alla Commissione entro giugno 2025, a seguito di una consultazione a livello nazionale. L’esecutivo europeo valuterà poi i piani ed erogherà i finanziamenti solo se le tappe fondamentali e gli obiettivi fissati nei piani verranno raggiunti.

Per finanziare questi investimenti, il Fondo usufruirà delle entrate derivanti dalla vendita all’asta delle quote dell’ETS2 (Emissions Trading System 2), il nuovo sistema che copre le emissioni di CO2 derivanti dalla combustione di carburante negli edifici, nei trasporti stradali e in altri settori (ovvero le emissioni escluse dall’attuale EU ETS), e 50 milioni di quote dell’EU ETS. Insieme a un contributo obbligatorio del 25% da parte degli Stati membri ai rispettivi piani per il clima sociale, il Fondo dovrebbe mobilitare almeno 86,7 miliardi di euro tra il 2026 e il 2032.

Qual è l'obiettivo della consultazione su DNSH e Fondo sociale clima

La consultazione su come il principio “do no significant harm” (DNSH) debba essere applicato ha lo scopo di informare le parti interessate dell'imminente sviluppo di una guida tecnica DNSH per il Fondo sociale clima. La consultazione è quindi un tassello importante nel processo di recepimento del principio DNSH nell’ambito dello strumento.

Ma cosa prevede questo principio? Il principio DNSH è stato definito per la prima volta nel regolamento sulla tassonomia europea, che mira a classificare le attività economiche in base al loro contributo sostanziale ad almeno uno dei sei obiettivi ambientali individuati (mitigazione degli effetti del cambiamento climatico, adattamento al cambiamento climatico, uso sostenibile e protezione dell’acqua e delle risorse marine, transizione verso un’economia circolare, riduzione degli sprechi e riciclo dei materiali, contenimento dell’inquinamento e tutela degli ecosistemi) e all'assenza di danni significativi arrecati agli altri obiettivi. La tassonomia è quindi fondamentale perché identifica le attività ambientalmente sostenibili e incanala verso di esse gli investimenti privati.

In linea con il Green Deal europeo secondo cui “tutte le azioni e le politiche dell’UE dovrebbero collaborare per aiutare l’Unione a realizzare una transizione giusta e di successo verso un futuro sostenibile”, il principio DNSH si applica a un numero crescente di fondi dell’Unione.

Nel caso del Fondo sociale per il clima, è l’articolo 6 del regolamento dello stesso Fondo a prevedere che la Commissione pubblichi “una guida tecnica per guidare gli Stati membri e spiegare come le misure incluse nel loro piano sociale per il clima devono rispettare il principio di non causare danni significativi”. In particolare, la guida tecnica che la Commissione pubblicherà a seguito della consultazione e prima che il Fondo diventi operativo, dovrebbe fornire principi e strumenti per valutare la conformità DNSH per le misure e gli investimenti ammissibili come definito nell'articolo 8 del regolamento del Fondo.

Inoltre, dovrebbe produrre allegati specifici per i settori dei trasporti e dell’edilizia, fornendo criteri mirati per garantire che un’attività o un bene non causi danni significativi ai sei obiettivi ambientali. A differenza della tassonomia, la guida tecnica dovrebbe anche definire la conformità DNSH per qualsiasi attività, indipendentemente dal suo contributo significativo ad almeno un obiettivo ambientale e chiarirebbe, inoltre, ex ante le prove suggerite per dimostrare tale conformità. Infine, l’iniziativa dovrebbe garantire un uso efficiente delle risorse amministrative della Commissione europea e degli Stati membri razionalizzando meglio i criteri per la conformità al principio DNSH e identificando e sfruttando le sinergie con i requisiti esistenti derivanti dal diritto dell’UE.

Tramite la consultazione, oltre a preparare il terreno per la stesura della guida tecnica, l’esecutivo europeo punta ad arginare il rischio di approcci divergenti nell’applicazione del principio che potrebbero creare confusione sulle norme applicabili. Approcci incoerenti, inoltre, potrebbero limitare le sinergie tra gli strumenti di finanziamento dell’UE e ostacolare il contributo complessivo agli obiettivi europei climatici e ambientali. Diversi approcci all’operatività del principio DNSH, infine, potrebbero anche creare inutili oneri amministrativi e di conformità legati alla necessità di doppie relazioni tra i diversi fondi.

Tra i primi interventi migliorativi suggeriti dalla Commissione nel testo della consultazione, è l’introduzione di adeguamenti per i fondi e i programmi dell’UE nell’applicazione del principio DNSH. La tassonomia, infatti, definisce i criteri DNSH solo per quelle attività che possono dare un contributo sostanziale a uno degli obiettivi ambientali. Proprio per questo, la sua applicazione ai fondi europei, come il Fondo sociale per il clima, potrebbe essere limitata “senza un’ulteriore elaborazione che tenga in considerazione il fatto che la portata di tali fondi va oltre i soli obiettivi ambientali”.

Per rispondere a questa esigenza, una volta ricevuti i feedback della consultazione, la Commissione pubblicherà anche riflessioni politiche che esploreranno come rendere operativo il principio DNSH in modo coerente nei settori rilevanti, sfruttando gli orientamenti tecnici esistenti per il Fondo sociale per il clima come “prezioso punto di partenza”.

Perché la consultazione sul Fondo sociale per il clima è importante per gli stakeholder

La consultazione è un’occasione per gli stakeholder per esprimere il proprio parere e mostrare le proprie conoscenze sul principio DNSH e sulla sua applicazione e interpretazione. Ma è anche un’opportunità per avere un impatto diretto sulla definizione dell’integrazione del principio DNSH nel Fondo sociale per il clima.

Le principali parti interessate identificate sono le autorità nazionali, regionali e locali degli Stati membri, le associazioni industriali, le organizzazioni delle parti sociali, potenziali partner esecutivi per gli strumenti di finanziamento dell’UE, le ONG focalizzate su energia, trasporti, edilizia, clima e ambiente, povertà e coesione sociale, i beneficiari attivi nei settori economici più rilevanti e i cittadini. Inoltre, il pubblico target include ricercatori scientifici, nonché organizzazioni accademiche e associazioni scientifiche con esperienza nelle tecnologie green per presentare pubblicazioni pertinenti e ricerche scientifiche.

Partecipa alla consultazione pubblica su DNSH e Fondo sociale clima