CDP - al via il piano industriale 2016-2020

In arrivo 260 miliardi per lo stimolo alla crescita. Al centro infrastrutture e piano Juncker

Author: Palazzochigi / photo on flickr

Dal piano industriale Cdp circa 260 miliardi di euro a supporto della crescita del paese. Con alcune priorità, come il sostegno alle imprese, quello agli enti locali e il rinnovo della rete infrastrutturale italiana, sia fisica che digitale. Tra le pieghe del piano è possibile individuare il cambio di passo immaginato dal Governo per la Spa del risparmio postale, che metterà al centro strumenti come il partenariato pubblico privato e la leva del Piano Juncker.

Il consiglio di amministrazione di Cassa depositi e prestiti ha approvato il piano industriale 2016-2020: prevede di mettere a disposizione risorse per 160 miliardi, per supportare la crescita del Paese. Inoltre, grazie allo status di Istituto nazionale di promozione, la Cdp sarà in grado di attrarre altri cento miliardi, nazionali ed esteri. Il totale, quindi, fa una massa da 260 miliardi di euro.

Più in generale, colpisce lo spirito nuovo della Spa del risparmio postale che, rispetto al passato, assumerà il ruolo di hub statale di stimolo all’economia, andandosi a prendere il carico di alcune azioni fondamentali, come quelle legate al Piano Juncker. Una spinta che arriva in un momento particolarmente propizio. “L'economia italiana sta crescendo. Se guardiamo a dodici mesi fa, la situazione è radicalmente diversa”, dice il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan.

Le parole di Costamagna

Impressioni confermate anche dal presidente di Cdp Claudio Costamagna. “Non ho mai visto un momento come questo di interesse per l'Italia. Dobbiamo sfruttarlo e consentire a chi è interessato di scommettere sul nostro Paese”. Costamagna aggiunge che l'attuale piano è di cinque anni “perché noi siamo investitori di medio-lungo termine, il che è una cosa sempre più rara”. E ricorda le novità inserite in legge di Stabilità, dove alla Cdp viene attribuito un ruolo di promozione “e questo ci equipara alle altre istituzioni europee. Cercheremo così di promuovere gli investimenti sul nostro Paese, cercando di attrarre capitali che possano rilanciare l'economia”.

Andando più nello specifico, il piano mette a disposizione delle imprese 117 miliardi di euro (+73% rispetto a quanto fatto nel quinquennio precedente) e prevede un intervento a supporto di tutte le fasi del ciclo di vita delle aziende. Gli interventi riguardano tra l'altro venture capital, innovazione e sviluppo, internazionalizzazione e rilancio.

Risorse per enti pubblici, turismo e infrastrutture

Per gli enti pubblici ci saranno 15 miliardi (+22%). “Per contrastare i limiti posti dal Patto di stabilità interno - si legge nella nota ufficiale della società - Cdp da un lato confermerà il proprio ruolo di primo finanziatore degli enti, dall'altro svilupperà strumenti complementari ai classici mutui, quali la valorizzazione degli asset immobiliari e delle partecipazioni nelle utilities e l'ottimizzazione della gestione e dell'utilizzo dei fondi strutturali Ue. Il gruppo, infine, supporterà il rilancio della Cooperazione internazionale”.

Un altro capitolo importante sarà dedicato al turismo. “L'azione - spiega ancora la Cassa - riguarderà anche un settore chiave dell'economia qual è il turismo attraverso la valorizzazione delle strutture ricettive da realizzare con la creazione di un veicolo di investimento ad hoc. Complessivamente sono previste risorse per 3,8 miliardi (+110% rispetto a quanto fatto nel quinquennio precedente)".

Un’attenzione particolare sarà dedicata, infine, alle infrastrutture. Sotto questo profilo, l’ipotesi è di mobilitare risorse per 24 miliardi di euro (+23% rispetto ai cinque anni precedenti): saranno spese sia per le reti fisiche che per quelle digitali, per i nodi come i porti e gli aeroporti e per l’ammodernamento della rete esistente. Un ruolo fondamentale sarà dedicato al partenariato pubblico privato.